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Atletica, Filippo Tortu e Fausto Desalu nei 200 metri ai Mondiali. Finale un obiettivo possibile

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Dopo anni senza grandi interpreti di questa specialità che ha regalato le emozioni più forti nel passato agli appassionati italiani di atletica leggera, da Livio Berruti a Pietro Mennea, l’Italia si presenta con due protagonisti all’altezza ai Mondiali di Eugene nei 200 maschili, entrambi con la medaglia d’oro della staffetta 4×100 olimpica al collo e, anche se l’obiettivo stagionale di entrambi potrebbe essere quello di puntare al podio continentale di Monaco fra un mese, l’appuntamento iridato è un’occasione troppo ghiotta per imporsi a livello globale.

Fausto Desalu da almeno tre anni è fra i migliori interpreti a livello europeo, ha vinto in Diamond League sui 200 metri, è cresciuto mentalmente e fisicamente, Filippo Tortu, pur senza abbandonare i 100, ha capito che la sua strada poteva essere quella della doppia distanza e in questa stagione ci si è gettato a capofitto lasciando intravedere potenzialità molto alte.

Per entrambi l’obiettivo di Eugene è uno solo, conquistare una corsia in finale. L’asticella è già alta perché i quattro statunitensi Kenny Bednarek, Fred Kerley, Erriyon Knighton, Noah Lyles sembrano tutti in grado di andarsi a giocare le medaglie e perché gli specialisti, dall’Africa, al Nord America, passando per i Caraibi non mancano di certo ma il crono a cui si può accedere all’atto conclusivo di Eugene 2022 potrebbe essere alla portata di entrambi gli azzurri che saranno comunque chiamati a migliorarsi nell’occasione più importante della stagione.

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Tortu finora ha corso in 20”15, è il sedicesimo tra gli iscritti, ha dimostrato di aver raggiunto una buona gestione delle energie e ha ancora ampi margini di miglioramento, sia in partenza che in curva, mentre la sua progressione sul rettilineo finale non ha lasciato a desiderare.

Desalu, al momento, non è andato oltre un mediocre (per lui) 20”52 in stagione ma tutto il suo lavoro è stato impostato per arrivare al massimo della forma da ora al prossimo mese, quando ci saranno le due sfide più importanti, in staffetta e nella gara individuale. E’ piaciuto soprattutto in curva nelle sue poche uscite stagionali, mentre qualcosa da rivedere nella partenza e nel rettilineo conclusivo c’è.

Foto Lapresse