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Atletica, Antonio La Torre: “Jacobs e Tamberi ispirano, Stano ha la faccia arrabbiata. Sarà un Mondiale complesso”

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Antonio La Torre non ha voluto usare giri di parole:È un Mondiale complesso”. Il DT della Nazionale Italiana di atletica leggera si è espresso in questo modo alla vigilia della rassegna iridata, che scatterà domani a Eugene (Oregon, USA). Il Professore si è soffermato sulle criticità riscontrate dagli azzurri nel corso di questa stagione: “Ci siamo arrivati con qualche acciacco di troppo. Senza mettere le mani avanti, atleti come De Grasse, Gardiner, Warholm, hanno avuto le stesse difficoltà: segno che non facile passare indenni rispetto al rischio di infortuni, e senza dimenticare che nessuno lo fa mai apposta, a farsi male… A livello generale, tornando a parlare di noi, ciò che mi aspetto da molti dei ragazzi è vedere se le posizioni che hanno raggiunto nel ranking mondiale, alcune molto intriganti, si trasformeranno in risultati in gara”.

Antonio La Torre si è voluto soffermare su Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi, le punte di diamante della spedizione tricolore in terra americana: “Voglio ringraziarli, perché in virtù di quel che hanno fatto lo scorso anno, avrebbero potuto benissimo prendersi un anno sabbatico. E invece sono qui entrambi, pur con i problemi che hanno caratterizzato il loro percorso. Sono due condottieri, che mi auguro riescano ad ispirare, con il loro coraggio, la squadra ed i tanti giovani che ne fanno parte: vedremo quindi se la Sabbatini potrà raggiungere la finale dei 1500 metri, o se Dallavalle confermerà tutto ciò che di buono si dice di lui ormai da più parti nel mondo. A livello di numeri, siamo 60, ma avremmo potuto essere 82, considerato quanti hanno maturato il diritto di vestire la maglia azzurra”.

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Le ambizioni non mancano e il Direttore Tecnico ha voluto evidenziarle:Stano ha la faccia arrabbiata dei giorni migliori, e continua a ripetersi di essere arrivato secondo a Tokyo, quasi a volersi dare stimoli ulteriori nella caccia ad una posizione di rilievo al Mondiale“. Alcuni hanno puntato direttamente agli Europei di agosto:Non ci sono mai stati un Mondiale ed un Europeo nello stesso anno, e con l’Olimpiade di Tokyo, tre grandi eventi di questa portata in dodici mesi. Se i gemelli Zoghlami, per citare loro, fanno una scelta di questo tipo, io non me la sento di contestare un tecnico esperto come Gaspare Polizzi. Il faro, l’obiettivo finale, resta Parigi 2024 (e l’Europeo di Roma dello stesso anno): chi ha scelto Monaco per me ha fatto una scelta razionale“.

Foto: FIDAL