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Tennis, Simone Tartarini: “Le lacune di Musetti sono più mentali che fisiche. Il diritto è più efficace”

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Stagione da lavori in corso. E’ questo lo spirito con cui Lorenzo Musetti sta affrontando questo anno tennistico. Il talentuoso toscano deve fare i conti con le difficoltà di un circuito ATP che non concede sconti e con qualche acciacco di troppo che ne ha condizionato fortemente la programmazione.

La recente vittoria nel Challenger di Forlì è stato funzionale a giocare più partite possibili in un periodo nel quale non ha potuto affrontarne tante quanto avrebbe desiderato, anche per qualche sconfitta di troppo. Il tennis stilisticamente molto apprezzato di Musetti ha bisogno di un suo equilibrio. Il giocatore e il suo tecnico Simone Tartarini sono a lavoro proprio per crescere in termini di continuità.

La stagione sull’erba è appena cominciata e il ko al primo round del torneo di Stoccarda (Germania) contro il georgiano Nikoloz Basilashvili è da mettere nel conto di un 2022 all’insegna dell’apprendimento piuttosto che della ricerca spasmodica dei punti. A confermare questa visione delle cose, ai microfoni di OA Sport, è stato proprio il tecnico di Lorenzo.

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Tartarini, anzitutto come state vivendo lei e Musetti questa fase dell’annata?

Ci sono degli aspetti positivi in relazione ai miglioramenti tecnici che Lorenzo ha compiuto, specie sull’efficacia del dritto. Posso dire che questo 2022 è stata un’annata poco fortunata perché nei primi tre mesi Musetti ha avuto in ben tre circostanza la febbre (ma non il Covid), trovandosi nella condizione di giocare non al meglio delle sue possibilità“.

Malanni che quindi hanno condizionato anche la programmazione?

Indubbiamente, perché sulla carta si possono fare tanti discorsi, ma poi bisogna valutare lo stato di salute del tennista. Noi abbiamo volutamente evitato la trasferta sudamericana, dopo l’esperienza in Australia, perché volevamo lavorare sulle superfici veloci e mettere nelle condizioni Lorenzo di apprendere il più possibile“.

E’ anche grazie a questo percorso che ci sono stati dei progressi tecnici sul lato del dritto?

Sicuramente, ma per poter giocare all’altezza dei più forti c’è da migliorare ancora come continuità di gioco e soprattutto a livello mentale“.

Il gap che quindi c’è tra Musetti e i top è più di natura tecnica/fisica o psicologica?

Di sicuro è più a livello mentale. Prendiamo ad esempio la partita contro Tsitsipas a Parigi: due set straordinari, grande attitudine e gioco autorevole e poi il calo. Certo, c’è stata la reazione del greco, ma Lorenzo non è riuscito a reagire e non ha cambiato. Deve imparare a rispondere sotto il profilo mentale quando soprattutto si trova al cospetto di giocatori così forti“.

Lavoro c’è da fare e, a tal proposito, le riporto l’opinione di Paolo Bertolucci secondo cui per Lorenzo sarebbe stato forse più opportuno a non giocare il Challenger sulla terra di Forlì per preparare meglio la stagione sull’erba. 

Sinceramente non condivido il pensiero di Bertolucci. Io credo che Musetti quest’anno, rispetto al consueto, abbia giocato poco e quindi ha bisogno di farlo per accrescere esperienza e certezze. Per i malanni descritti, l’infortunio a Madrid in periodo positivo come tennis espresso e il sorteggio non così favorevole di Parigi non hanno permesso di affrontare troppi match. Siamo andati a Forlì per tale ragione, con profitto visto il risultato“.

C’è stato però poco tempo per preparare l’erba e alla fine il risultato contro Basilashvili è stato negativo a Stoccarda. Che cosa ne pensa?

Chiaramente di allenamenti ne abbiamo fatti pochi su questa superficie, ma guardi che per tutti i giocatori è così. Ci si deve adattare alle circostanze e nel caso di Lorenzo il 2022 deve essere un anno di formazione perché l’obiettivo è quello di imparare a giocare in ogni circostanza. Alla classifica ci guardiamo il giusto, ma l’obiettivo è prettamente la crescita“.

Un percorso in funzione anche di un miglioramento dal lato mentale?

La speranza è quella, ma alla fine dipende da lui per quanto ho detto prima sulla partita di Tsitsipas. Riuscire a cambiare nel corso della partita e ad alzare il livello mentalmente non sono aspetti scontati e mi auguro possa riuscirci“.

Prossimi appuntamenti?

Vediamo. É nelle qualificazioni sia del torneo di Halle che del Queen’s, stiamo valutando. Di sicuro saremo a Wimbledon e dopo faremo i tornei sulla terra rossa in programma“.

Foto: LaPresse