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Nuoto, pagelle Mondiali 2022: Lorenzo Zazzeri, altro passo avanti! Che delusione la 4×200

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Nuoto, pagelle Mondiali 23 giugno

FRANCESCA FANGIO 7: La prima finale mondiale vede l’azzurra protagonista con un settimo posto che non può che essere considerato negativo. Nei primi 100 ha gareggiato sui suoi livelli migliori, le mancava la brillantezza per gareggiare sui suoi migliori tempi che l’avrebbero portata sul podio. E’ comunque un buon modo per entrare fra le grandi della specialità dopo il bronzo europeo in vasca corta.

LORENZO ZAZZERI 8: Che bella semifinale per il toscano che resta in testa dall’inizio alla fine, migliora il suo personale e domani sarà al via della finale dei 50 i corsia 4 a fianco del favorito britannico Proud. Dopo la finale olimpica, Zazzeri si prende un posto (e che posto) anche nell’atto conclusivo del mondiale e ormai staziona regolarmente tra i migliori della specialità. Domani tutto si giocherà sui centesimi ma la condizione dell’azzurro è ottima.

SIMONA QUADARELLA 6: Ripetere Tokyo sarà molto difficile per la mezzofondista romana che non si è presentata a Budapest nella migliore condizione e lo ha dimostrato anche oggi con le batterie degli 800 stile libero. Seconda nella sua batteria, finale conquistata con il settimo crono, ma perdere il contatto con Leah Smith nel finale non è stato un buon segnale per l’italiana che ha bisogno di un cambio di passo difficilmente prevedibile per andarsi a giocare qualcosa di importante domani in finale.

FEDERICO BURDISSO 6.5: Debutta in una specialità che al momento non è sua e fa vedere che in staffetta mista potrà ancora una volta essere utile. Fatica ad entrare in semifinale poi al pomeriggio dà il meglio di sé chiudendo sesto con 51″45 che non è un crono da buttare. E’ decimo al mondo in un Mondiale che non ha preparato. Il ragazzo c’è e può ancora lasciare il segno.

PIERO CODIA 6: Ci sarebbe stato bisogno di un miglioramento che al momento non è nelle sue corde per andare a disputare una finale mondiale a 32 anni. Bene in batteria, meno bene in semifinale dove chiude ottavo lontano dai suoi migliori crono ma ha comunque onorato la sua presenza e potrà dare il suo apporto, probabilmente al mattino, nella staffetta mista.

ELENA DI LIDDO 6: Non si potevano fare voli pindarici sui 50 farfalla. Ha svolto il suo compito qualificandosi per la semifinale dove ha pagato una partenza non fulminea ma era quello che ci si poteva attendere da lei. nessuna delusione.

SILVIA DI PIETRO 7: Due 50 farfalla a 26″08 non sono male per la romana che è arrivata a Budapest in discreta condizione e si sta prendendo qualche soddisfazione. La finale non era alla portata della sua situazione attuale ma ilo suo Mondiale è appena iniziato e domani e sabato vivrà le giornate forse più importanti.

LUCA DOTTO 4.5: Esserci era un grande successo per il veterano della velocità azzurra ma i 50 stile libero sono una brutta bestia: ci si gioca tutto in pochissimo e basta poco perché esca un mezzo disastro. 22″6 anche negli incubi notturni non poteva fare capolino nelle notti più agitate di un Dotto a cui non è venuto niente ma questa è una stagione troppo importante per lui per fermarsi a riflettere. Avanti tutta verso Roma dove può arrivare il riscatto.

STEFANO BALLO 4.5: Che sia una giornata complicata per la staffetta si capisce già al lancio quando Ballo non riesce nemmeno ad avvicinare il proprio personale, lasciando scappare l’ungherese, avversario abbordabile che scava il solco decisivo sull’Italia. Prestazione negativa, senza troppe attenuanti.

MATTEO CIAMPI 4.5: E’ l’uomo delle staffette ma stavolta non riesce ad imprimere la consueta energia alla squadra azzurra. Nei primi 100 dà l’idea di poter andare a riprendere gli avversari e mettere la staffetta in condizioni ideali per affrontare una tranquilla seconda parte ma crolla letteralmente nel finale e si fa riprendere dai rivali.

GABRIELE DETTI 4: Si prende a fine gara la responsabilità dell’uscita di scena prematura della staffetta. In realtà non sorprende la sua prestazione al di sotto delle aspettative. Detti, oggi, è questo. la speranza è rivederlo sui suoi livelli migliori prima o poi. La delusione non deve causare una pericolosa rassegnazione.

STEFANO DI COLA 4: Si era capito dalle batteria della gara individuale che questo non poteva essere il suo Mondiale. Troppa fiducia sul suo orgoglio, arriva una sconfitta bruciante nello sprint con Cina e Australia che costa la qualificazione agli azzurri.

Foto Lapresse