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Nuoto, Mondiali Budapest 2022, prima giornata. L’Italia può subito spiccare il volo con la 4×100 stile libero

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Si parte alla Duna Arena con il nuoto in vasca e per l’Italia è subito una giornata molto importante a Budapest. Si assegnano cinque titoli e in almeno tre gare gli azzurri possono essere protagonisti, anche se solo in una la squadra azzurra punta decisamente al podio.

Iniziamo proprio dalla 4×100 stile libero maschile dove oggi l’Italia se la gioca per l’oro. Sulla carta Stati Uniti e anche Australia sono le squadre da battere e l’assenza della Russia mette la squadra azzurra nella condizione di essere quantomeno da podio, ma sarà importante fare attenzione ad exploit magari anche sporadici o che preannunciano la crescita di qualche movimento, come potrebbe essere quello francese che, dopo i fasti dei primi anni 2000, è sparito dai radar ma che negli ultimi mesi, soprattutto nel settore velocità maschile, con vista su Parigi 2024, qualche segnale positivo lo ha lanciato, oppure quello ungherese che, quando si gareggia fra le mura amiche, è sempre molto performante.

I motori della squadra italiana sono sempre loro, Alessandro Miressi, Manuel Frigo, Thomas Ceccon, compatibilmente con gli impegni individuali, e Lorenzo Zazzeri: cinque jet a caccia di un sogno.

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Nei 400 misti Alberto Razzetti riparte dall’inatteso argento europeo di un anno fa proprio a Budapest e dalla finale di Tokyo 2021. Un’ascesa pressoché inarrestabile quella di Alberto Razzetti nel 2021. Due medaglie europee in vasca lunga, la finale olimpica, i record italiani e la storica vittoria nei 200 farfalla davanti al fenomeno ungherese Milak agli Europei in corta e il bis concesso nella rassegna iridata di Abu Dhabi lo hanno proiettato nel gotha del nuoto mondiale e il 2022 può essere un anno di grandi conferme per il nuotatore genovese. Ai campionati italiani di aprile non si è visto il miglior Razzetti ma, dopo un anno in cui non si è certo risparmiato, c’era bisogno di un periodo di rallentamento dei ritmi e le prestazioni ne hanno risentito. Non si è dannato troppo l’anima per ottenere il pass per il Mondiale che comunque è arrivato e ora Budapest è dietro l’angolo e la voglia di prendersi qualche soddisfazione anche nella rassegna iridata non può mancare. A Budapest ci arriva un po’ al buio come tanti compagni e avversari. Il lavoro c’è stato con il suo tecnico Franceschi ma manca il confronto e si può dire che non si faranno drammi qualora non arrivasse un risultato di prestigio ma sicuramente c’è la volontà di disputare due finali iridate che sarebbero già un ottimo bottino, in attesa di scatenarsi a Roma davanti al pubblico amico.

L’assenza di Duncan Scott, fermato all’ultimo dal Covid apre ancora altre prospettive al miglior Razzetti. Seto, Kalisz e Foster sono gli uomini da battere ma anche un risultato subito ai piedi del podio sarebbe un passo avanti importante nella crescita dell’atleta genovese.

Nei 400 stile libero la curiosità in casa Italia è tutta per Lorenzo Galossi, l’enfant prodige, allievo di Christian Minotti che ha strabiliato agli Assoluti di Riccione e che vuole mettersi in luce nel suo primo appuntamento a confronto con i grandi. I numeri per puntare alla finale ci potrebbero anche essere ma a Galossi non serve la pressione: venga quello che venga, se fosse finale sarebbe meglio ma Budapest servirà al giovane azzurro per prendere le misure. L’altro italiano in gara è Marco De Tullio, anche lui della scuderia Minotti, apparso trasformato a Riccione, dove si impose nei 400 stile. Il pugliese riparte dal quinto posto mondiale di Gwangju e punta a fare meglio: il banco di prova è importante. Mancano tanti protagonisti, compreso il campione olimpico Hafnaoui, ma ci sono atleti di valore assoluto con il tedesco Martens, il lituano Rapsys, gli statunitensi Smith e Freeman, il ritorno dell’australiano Horton, il britannico Jervis, lo stesso ucraino Romanchuk, che ha altre mire.

Nella staffetta 4×100 femminile, assente l’Italia, la solita battaglia è fra l’Australia e gli Stati Uniti: impossibile pensare che ci possano essere altri inserimenti, mentre nei 400 stile libero, dopo la rinuncia di Simona Quadarella, non ci sono azzurre al via. La favorita numero uno è sempre lei, Katie Ledecky che, in assenza della rivale più accreditata, la australiana Titmus, può dominare anche se un’occhiata alla cinese Li Bingjie e soprattutto alla giovanissima canadese Summer McIntosh farà bene a darla.

Italiani in gara anche nelle batterie e, si spera, nelle semifinali dei 100 farfalla donne con Elena Di Liddo, dei 50 farfalla uomini con Piero Codia e Thomas Ceccon, dei 100 rana uomini con Nicolò Martinenghi.

Foto Lapresse