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Nuoto, il vero Alessandro Miressi lo vedremo agli Europei! Mondiali di transizione, obiettivo Roma

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Quattro indizi fanno una prova. La condizione di Alessandro Miressi, il velocista torinese campione del mondo dei 100 in vasca corta, due volte sul podio olimpico in staffetta lo scorso anno, non è ottimale al Mondiale di Budapest. Lo hanno detto i due 100 nuotati nella staffetta veloce e i tre 100 nuotati nella gara individuale, l’ultimo dei quali è stata la finale di oggi dove ha chiuso all’ottavo posto.

In quattro gare su cinque Miressi non è riuscito a nuotare sotto i 48″, barriera che lo scorso anno ha superato con continuità e già questo può bastare a spiegare quale sia lo stato di forma attuale del longilineo velocista piemontese. Non è un caso che chi ha spinto forte nella seconda parte della scorsa stagione, regalandosi soddisfazioni straordinarie in vasca corta, vedi Alberto Razzetti tanto per fare un esempio, si sia presentato a questi Mondiali con le pile non carichissime, magari con il pensiero di arrivare al cento per cento all’Europeo in casa alla piscina del Foro Italico a metà agosto.

Quando il fisico è quello di un giocatore di pallavolo o di basket bisogna fare delle scelte e la strada a Riccione sembrava tracciata: Budapest tappa di passaggio e Roma obiettivo finale. Stupisce che nelle dichiarazioni Miressi non si aspettasse di non essere al meglio nelle gare della Duna Arena. Certo, quando si entra in gara la speranza di fare il massimo c’è anche quando la benzina non è tanta in corpo ma in un periodo del genere con tanti eventi importanti ravvicinati non si può volere tutto, pena un sovraccarico che può mandare fuori giri.

Certo la rabbia di un Mondiale che va via a 47″6 quando il tuo personale è 47″4 e tu sei lì ad arrancare all’ultimo posto distante un secondo dai tuoi migliori tempi, è normale che ci sia ma svanirà in fretta e Miressi avrà modo e tempo per rifarsi nella seconda parte della stagione. Di sicuro Alessandro Miressi non è uno che si rassegna o si adagia. La mentalità è quella giusta e allora ecco che, anche nei momenti difficili, riesce a salire sul podio con la staffetta veloce e riesce a tirare fuori un 100, uno solo, da 47″9 che gli vale l’ingresso in quella finale che dà un senso alla sua presenza in Ungheria.

Oltre a Miressi più in forma, a Roma gli appassionati ritroveranno Miressi anche un po’ più arrabbiato per quello che è accaduto, non solo per colpa sua ma per colpa di chi ha spostato date ed eventi come le carte del solitario. E’ uomo di poche parole e tanti fatti, il torinese, e da qui a Roma lavorerà duramente per farsi trovare pronto e dare l’assalto, perché no, anche al nuovo fenomeno del nuoto mondiale, quel rumeno Popovici che oggi, pur vincendo e centrando una doppietta storica, ha dimostrato di non essere ancora imbattibile.

Foto: LaPresse