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NBA Finals 2022: Golden State Warriors e Boston Celtics, c’è la storia a pochi passi

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Golden State Warriors e Boston Celtics, storia recente e totale che si racchiude in un colpo solo. Le NBA Finals sono arrivate, e mettono di fronte la franchigia più dominante degli anni dal 2015 in avanti contro quella che da sempre è un punto di riferimento quando si parla di modello di vittoria, che ha attraversato quasi tutte le generazioni della lega professionistica americana.

Il primo fattore da tenere presente, per questa notte, è quello degli infortunati. Ci sono almeno cinque giocatori che potrebbero non disputare la sfida di debutto. Per Golden State sono a rischio Otto Porter Jr., Andre Iguodala e Gary Payton II, mentre a Boston c’è l’attenzione su Marcus Smart e Robert Williams. Complessivamente, rischiano di più i Celtics, dal momento che i due citati sono cardini del quintetto base. Se Steve Kerr ha sostanzialmente definito in miglioramento i suoi, Ime Udoka ha rimarcato come Smart abbia una distorsione alla caviglia, mentre di Williams circostanzia il fatto che giocare ogni due giorni, nelle ultime tre settimane, non sia stato per lui un toccasana.

Sei anelli negli ultimi otto anni: tanti sono quelli conquistati dalla franchigia che, nel frattempo, si è spostata a San Francisco e che, nella finale di Western Conference, ha messo fuori causa i Dallas Mavericks di Luka Doncic per 4-1. Sono 17, invece, i titoli nella storia conquistati dalle parti del Massachusetts, l’ultimo dei quali nel 2008 con le ultime Finals disputate nel 2010 contro i Los Angeles Lakers di epoca Kobe Bryant e Pau Gasol. Bella e fatale la serie di finale di Eastern Conference vinta sui Miami Heat per 4-3.

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Quali potranno essere le chiavi e i giocatori decisivi? Di molto si può discutere, ma riassumendo ci sono alcune questioni fondamentali. Se Marcus Smart sarà disponibile, darà molti problemi a Steph Curry, essendo in assoluto l’uomo che più di tutti è riuscito a frenarne la grande vena offensiva. A proposito di difesa, Andrew Wiggins avrà anch’egli un ruolo fondamentale, sia come uomo chiave della propria metà campo che come persona in grado di fermare Jayson Tatum. Un’altra chiave di lettura l’ha trovata Draymond Green: le palle perse.

Gli ultimi a vincere da teste di serie numero 2 della propria Conference sono stati i Toronto Raptors nel 2019, proprio contro Golden State. Per una vittoria della numero 3, invece, bisogna risalire al 2011, quando i Dallas Mavericks di epoca Dirk Nowitzki sorpresero i Miami Heat con LeBron James al primo anno dal controverso trasferimento dai Cleveland Cavaliers.

Foto: LaPresse