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MotoGP, Enea Bastianini in crisi: vittorie a inizio stagione, ora il crollo. E nel 2023…

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Prendiamo un ipotetico telecomando temporale e pigiamo il tasto “rewind” allo scopo di tornare indietro di due mesi e mezzo, ovvero al 10 aprile, giorno del Gran Premio delle Americhe. Quella domenica Enea Bastianini ottiene la seconda vittoria del 2022 e si pone inaspettatamente al comando della classifica generale del Mondiale. Schiacciamo ora “fast forward” per spostarci al 15 maggio, quando a Le Mans si corre il GP di Francia. Il venticinquenne riminese si impone perentoriamente, festeggiando il terzo successo in sette gare stagionali, un risultato che ravviva la sua candidatura iridata. Dopodiché premiamo “stop” e successivamente “play”, rientrando nel presente. Cosa vediamo? Una Bestia ammansita, se non peggio.

Domani, per la seconda domenica consecutiva, Bastianini partirà dalla 17ma casella e, per la terza volta di fila, fuori dai primi dodici. Si annuncia quindi un’altra giornata difficile per il centauro del Team Gresini, che dopo il convincente trionfo in terra francese ha marcato la miseria di 6 punti, sprofondando a -72 da Fabio Quartararo. Due cadute al Mugello e al Montmelò a cui ha fatto seguito l’anonimo decimo posto del Sachsenring. Enea sembra la controfigura di quel pilota che sprizzava calma e fiducia da tutti i pori. Al contrario, ora appare nervoso e irrequieto. Davvero ha smarrito le giuste sensazioni relative all’anteriore della Desmosedici GP21, come sostiene il suo manager Carlo Pernat, oppure c’è dell’altro?

Dopotutto il riminese è finito a terra più volte anche nel periodo di grazia (in gara solo a Portimao, ma tra prove libere e qualifiche trovarlo nella ghiaia non era una vista inusuale). Eppure si rialzava e, come se nulla fosse, ricominciava a menare come un fabbro. Ora, invece, tutto sembra un problema o un nodo da sciogliere. Viene da chiedersi quanto stia incidendo in questa crisi la vicenda contrattuale legata al suo futuro in Ducati. A marzo nessuno si aspettava potesse avanzare la sua candidatura al Factory Team 2023, invece i suoi risultati di grido e le contemporanee difficoltà (anche fisiche) di Jorge Martin hanno portato a un sovvertimento delle gerarchie interne. Il risultato? La Casa di Borgo Panigale sta procrastinando sine die l’annuncio ufficiale in merito al nome del compagno di squadra di Francesco Bagnaia il prossimo anno.

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Inutile girarci attorno, quanto accaduto è difficile da gestire. Forse la futura promozione dello spagnolo dal team Pramac in sostituzione di Jack Miller era stata decisa prima ancora che la stagione cominciasse. Così gli exploit di Enea e i contemporanei affanni dell’iberico hanno generato una situazione molto spinosa per gli equilibri interni di Ducati. Davvero questo singolare e infido ascendente non ha nulla a che fare sul rendimento di un centauro che sa come un ottimo risultato possa paradossalmente essere un problema per l’azienda con cui è sotto contratto?

Continuando di questo passo, la tuta rossa Factory Team prenderebbe probabilmente la via di Madrid, mentre a Rimini dovrebbe arrivare quella bianco-viola di Pramac. Il che, francamente, potrebbe non essere un male. Correre nella struttura diretta da Claudio Calabresi avrebbe i suoi vantaggi. La moto usata il prossimo anno sarebbe una Desmosedici GP23 identica a quella di Bagnaia e Martin, senza però avere l’onere di rappresentare la squadra interna. Il che potrebbe sgravare Enea di un po’ di pressione, permettendogli di scendere in pista con più tranquillità. Proprio quello stato d’animo di cui pare avere un gran bisogno in questo momento.

Foto: MotoGPpress.com