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Golf: US Open 2022, destini incerti per il terzo Major dell’anno. Rory McIlroy arriva carico

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US Open 2022, The Country Club, Brookline, Massachusetts. Si perpetua qui la tradizione del terzo Major dell’anno, ma le incertezze sono davvero elevate. Non c’è, infatti, quel classico favorito della vigilia già ben definito. Questo anche se delle previsioni si possono senz’altro fare, in virtù di quanto abbiamo potuto vedere la scorsa settimana soprattutto sul PGA Tour.

Rory McIlroy è tornato proprio nell’ultimo torneo precedente lo US Open a piazzare uno dei suoi colpi di coda. Il Canadian Open lo ha visto superare tutti i vincitori, a conferma di come la sua buona stella, se non è completamente tornata, ha quantomeno molti più sprazzi di luce rispetto ad alcune ombre viste negli anni passati. Il nordirlandese ha sempre il problema di dover essere costante lungo tutto un torneo, ma di segnali forti ne stanno arrivando ormai da tutte le parti. E avrà un sostegno in più al suo fianco: il ritorno del caddie Harry Diamond, che in Canada non c’era perché diventato per la seconda volta padre.

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Ma sono davvero in tanti ad ambire al trono di Jon Rahm (lo spagnolo stavolta parte defilato). Il numero 1 del mondo Scottie Scheffler è sempre in cima alla lista, ma c’è anche la forma di diversi, come l’irlandese Shane Lowry, l’australiano Cameron Smith e il gruppo USA con Will Zalatoris in testa (ma anche da Brooks Koepka ci si può attendere di tutto) da tenere d’occhio. Il tutto senza dimenticare le recenti performance di Justin Thomas e Sam Burns.

A Brookline, però, si incrociano anche storie e fatti del passato. Nelle storie c’è da includere qualche partecipazione quasi impensabile per alcune misure: Erik Barnes, che solo due anni fa in tempo di Covid lavorava in un supermercato per aiutare la famiglia, la presenza al via del 57enne giramondo Fran Quinn. Il passato ricorda di una buca 17 spesso decisiva, e questo Josè Maria Olazabal se lo ricorda un po’ troppo bene.

Foto: LaPresse