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Ciclismo, Andrea Piccolo: “La Drone-Hopper un’occasione, sono stati mesi duri. Mai smesso di allenarmi”

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Abbiamo raggiunto telefonicamente Andrea Piccolo, autore di un ottimo quarto posto ai Campionati Italiani di ciclismo ad Alberobello. Il neo-acquisto della Drone-Hopper Androni Giocattoli, formazione del patron Gianni Savio, non gareggiava da febbraio quando vestiva i colori della Gazprom-Rusvelo e alla prima occasione ha dimostrato il suo talento. 

Come stai?

“Bene, tutto bene grazie”. 

Il debutto ai Campionati Italiani con la maglia della tua nuova squadra la Drone-Hopper Androni Giocattoli di Gianni Savio dopo la chiusura della Gazprom-Rusvelo. Quanto è stato difficile vivere questi mesi di incertezza? 

“E’ stato molto difficile, più che altro allenarsi senza avere un obiettivo non è mai facile. E’ vero sono tornato e sono andato forte ma non è stato facile e non ho mai smesso di allenarmi”. 

Un ottimo risultato quello ottenuto ai Campionati nazionali. Come ti sei allenato in questi mesi?

“Prima cercavo di mettere chilometri nelle gambe e quindi facevo distanza, da un mese Pino Toni è il mio preparatore e quindi quando ho saputo quando avrei riattaccato il numero sulla schiena, abbiamo preparato l’Italiano e continueremo a lavorare insieme anche per il prosieguo di stagione”.

Poi è arrivata la proposta della Drone-Hopper Androni Giocattoli…

“Il mio procuratore, Giuseppe Acquadro, mi aveva detto che c’era la possibilità di correre per la Drone-Hopper Androni Giocattoli e quindi ho deciso di sfruttare questa grande occasione”

Ti aspettavi di essere così in forma? 

“In allenamento stavo andando molto forte, i valori erano buoni. L’unica nostra paura era sulla distanza e sui cambi di ritmo e quindi abbiamo cercato di lavorare maggiormente su questi aspetti”. 

Senza quel problema meccanico nel finale, che ti ha costretto a spendere tanto per rientrare, sarebbe potuto cambiare qualcosa in ottica risultato?

“Con i se e con i ma non si può dire niente. Magari non sarebbe cambiato niente oppure tutto. Non saprei… Sicuramente ho perso parecchio tempo, ma sono felice così”. 

La Drone-Hopper può essere l’ambiente giusto per te per poter emergere in maniera graduale?

“Sicuramente sì, fanno un calendario giusto e ben spalmato che mi dà quindi la possibilità di correre e di ritrovare il giusto colpo di pedale. Da fine ottobre ho corso solo cinque giorni alla Valenciana”. 

Cosa ti aspetti da questa seconda parte di stagione? 

“Non so neanche io che cosa aspettarmi, però so di stare bene e quindi spero di ottenere qualche successo personale”.

Gianni Savio ha coltivato grandi campioni, uno su tutti Egan Bernal. Pensi di poter diventare un corridore da corse a tappe?

“Ho anche lo stesso procuratore di Egan. Non so se farò la sua stessa carriera, ma mi auguro di potermi togliere qualche bella soddisfazione e di continuare a divertirmi”.