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Basket: Italia, il mondo che ruota attorno a Gianmarco Pozzecco. Si va da Hackett, Datome e Belinelli a Ramondino

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Cosa bolle intorno all’Italia che è destinata a finire nelle mani di Gianmarco Pozzecco? Tanto. Anzi, tantissimo. Il giorno dopo è, come spesso accade, quello più complicato per dirimere tutte le questioni legate alla panchina azzurra, dalla quale ieri è stato sollevato Meo Sacchetti. Si sa già che l’attuale assistente di Ettore Messina all’Olimpia Milano non sarà presentato subito, ma, come afferma la Gazzetta dello Sport, avverrà appena gli impegni dei playoff lo permetteranno (attualmente l’Armani è in predicato di giocare gara-3 contro la Dinamo Sassari).

Una cosa è sostanzialmente certa: la guida del Poz resterà tale fino a Parigi 2024, quelle Olimpiadi per cui c’è ancora parecchia strada da fare, sicuramente per un anno, più probabilmente due. Sciolto questo nodo, restano da comprendere gli altri. Che poi sono quelli legati ai giocatori, e cioè la pietra dello scandalo tra Petrucci e Sacchetti che ha portato alla fine del rapporto azzurro tra i due. Il numero 1 della FIP voleva il ritorno dei big, il coach intendeva affidarsi al gruppo di Belgrado e Tokyo. In soldoni: c’è attesa per capire se sarà realtà il ritorno di Daniel Hackett, che aveva lasciato l’azzurro nel 2019, Marco Belinelli e Gigi Datome, che invece si erano fermati per differenti infortuni nel 2021 provocando l’ira funesta di Petrucci, il quale non perse tempo a criticare i due, che però avevano ben specificato le loro motivazioni.

Novità di vario tenore anche all’interno dello staff tecnico azzurro. Se la permanenza di Paolo Galbiati nel ruolo di vice è praticamente certa e anche quella di Riccardo Fois non sembra particolarmente in dubbio, resta il dilemma di Piero Bucchi, che è tra il decidere dopo i playoff (La Stampa) e il più no che si (Tuttosport). In particolare, Piero Guerrini, dalle pagine del quotidiano torinese, dipinge questo quadro: con l’Olanda (qualificazioni Mondiali) ci saranno Galbiati, Bucchi e Lele Molin, ma per gli Europei è tutto più difficile per una pura questione di date del campionato e relativa preparazione. Allora entrano nel vivo due ipotesi: Edoardo Casalone, quest’anno allenatore a Torino in A2, e Peppe Poeta, che potrebbe essere vice o team manager alla prima esperienza lontano dal parquet.

Basket, Italia: dopo l’esonero di Meo Sacchetti, il favorito è Gianmarco Pozzecco

Cosa ne sarà, invece, dell’Under 23? Questa selezione, va ricordato, era destinata proprio a Pozzecco, che l’avrebbe dovuta guidare in una serie di partite estive nel continente nordamericano. Il cambio in panchina per quel che concerne la Nazionale maggiore spinge invece Marco Ramondino, e su questo la concordanza è generale, verso la selezione più giovane. E come riconoscimento non sarebbe certo immeritato: è l’uomo che ha portato oltre ogni limite il Derthona Basket, portando la città di Tortona dall’A2 ad una semifinale scudetto contro la Virtus Bologna.

Quel che appare chiaro è che il Poz vedrà per la prima volta la panchina azzurra in quella Trieste dove lui, goriziano, crebbe prima di andare a farsi le ossa a Udine. La data è quella del 25 giugno, l’avversaria è la Slovenia, non è chiaro se con o senza Doncic (che, comunque, per le qualificazioni ai Mondiali ci sarà, idem per gli Europei, nonostante le pressioni dei Mavericks).

Credit: Ciamillo