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Atletica, Diamond League: 3 italiani a Rabat. Desalu debutta sui 200, attese Vallortigara e Bellò

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La Diamond League è pronta a sbarcare a Rabat (Marocco). La quarta tappa del massimo circuito internazionale itinerante di atletica leggera andrà in scena domenica 5 giugno, con tre italiani pronti a essere protagonisti in terra nordafricana.

L’uomo più atteso è Fausto Desalu. Il Campione Olimpico della 4×100 farà il suo esordio stagionale sui 200 metri. Il velocista lombardo è infatti reduce da due uscite sui 100 metri (10.21 di personale a Savona, 10.33 a Grosseto) ed è particolarmente atteso sul mezzo giro di pista, distanza su cui cercherà di dare il meglio in questa stagione. L’azzurro incrocerà lo statunitense Kenny Bednarek (argento olimpico con 19.68) e il botswano Isaac Makwala (capace di 19.77 nel 2021), senza dimenticarsi del canadese Jerome Blake, il dominicano Yancarlos Martinez, il sudafricano Luxolo Adams. Il nostro portacolori vanta un personale di 20.13 siglato agli Europei 2018.

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Elena Vallortigara è chiamata alla seconda uscita consecutiva in Diamond League, dopo il quinto posto con 1.90 a Eugene venerdì scorso. L’azzurra, che vanta uno stagionale di 1.92, cercherà di migliorsi in un contesto di assoluto spessore nel salto in alto, caratterizzato dalla presenza dell’intero podio degli ultimi Mondiali Indoor (l’ucraina Yaroslava Mahuchikh, l’australiana Eleanor Patterson, la kazaka Nadezhda Dubovitskaya) e l’australiana Nicola McDermott (argento olimpico, ha preso il cognome del marito Olyslagers), senza dimenticarsi delle ucraine Iryna Gerashchenko e Yuliya Levchenko.

A completare il terzetto tricolore è Elena Bellò, alla sua prima chiamata in Diamond League grazie ai personali siglati di recente su 800 metri (2:00.39) e 1500 metri (4:05.09). La vedremo all’opera sul doppio giro di pista, dove la vicentina punta a scendere sotto i due minuti. Presenti nomi importanti come la britannica Alexandra Bell (settima ai Giochi), la francese Renelle Lamote (argento europeo), l’etiope Worknesh Mesele e la sudafricana Prudence Sekgodiso.

Foto: Lapresse