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Taekwondo, Vito Dell’Aquila: “Mia madre è fondamentale, voglio l’oro a Parigi 2024”

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Intervistato dal Corriere dello Sport, Vito Dell’Aquila, medaglia d’oro nel taekwondo alle Olimpiadi di Tokyo, ha trattato vari temi: l’importanza della famiglia, i prossimi obiettivi e tanto altro. Il classe 2000 ha iniziato parlando della sua passione e da dove questa è nata, ovvero da suo padre: A lui piacciono le arti marziali e mi ha portato in palestra. Così Mesagne ha due campioni olimpici, l’altro si sa è Molfetta, ma io sono stato l’unico oro classe 2000. Mi affascina essere precoce nello sport”.

Oltre al padre, anche la mamma è stata, ed è ancora, davvero fondamentale per l’azzurro e alla domanda: “Chi è la prima persona che chiami dopo un incontro?”, Vito ha risposto così: “Mia madre, ma soprattutto prima. Altrimenti non combatto. Le sue parole mi fanno bene. Mi dice: ‘devi vincere, devi dare il massimo’. Però non pensa che se non vinco sono sbagliato, mi carica. Quando le cose vanno male, mi innervosisco. Mamma sa calmarmi”. 

Ovviamente il prossimo grande obiettivo si chiama Parigi 2024: “Non solo mi immagino lì, ma voglio l’oro. Faccio una vita da monaco di clausura, merito di vincere solo per questo. La Fita sta investendo soldi e tempo e di questo gliene sono grato”. 

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Dell’Aquila ha terminato l’intervista spiegando quanto conti l’aspetto mentale nel taekwondo: Il mio è uno sport tattico, devi fare punti e non devi andare nel pallone. Ammiro i coreani, sono forti tecnicamente, equilibrati e freddi, mai un gesto di stizza né esultano quando fanno punto. Anche io quando faccio punto cerco di non perdere tempo a esultare. Non devo distrarmi: basta un attimo e mi arriva un calcio in faccia”. 

Foto: FITA Ph_Amandine Lauriol