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MotoGP, GP Catalogna 2022: il circuito di Barcellona non è così amato dalla Ducati. Ma il trend potrebbe cambiare…

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Nell’imminente weekend la MotoGP sarà di scena all’autodromo di Montmelò, dove si disputerà il Gran Premio di Catalogna. Si tratta di un contesto a cui la Ducati è particolarmente legata. Proprio qui, il 15 giugno 2003, arriva infatti la prima vittoria della Casa di Borgo Panigale nella storia del Motomondiale. Il successo di Loris Capirossi ha del clamoroso, perché giunge assolutamente a sorpresa e solamente alla sesta presenza nella top-class. Si tratta, però, di un episodio fortunato. Quella gara sarebbe stata comodamente vinta da Valentino Rossi se il Dottore non avesse commesso un errore di mera distrazione quando era (fin troppo) tranquillamente al comando.

Non a caso trascorrono più di due anni prima di rivedere una Ducati passare per prima sotto la bandiera a scacchi, stavolta con pieno merito, a Motegi nel settembre 2005. Nel frattempo le Desmosedici soffrono ogni qualvolta si trovavano a correre al Montmelò. Vero che in Catalogna Casey Stoner vince nel 2007, ma quella è una delle rare occasioni in cui deve lottare per imporsi in una stagione in cui, invece, generalmente domina in lungo e in largo.

Difatti, non appena l’australiano abbandona la Casa di Borgo Panigale a fine 2010, l’autodromo di Barcellona diventa tabù per le Rosse a due ruote che, dal 2011 al 2016 non vedono la luce, al contrario di Honda e soprattutto Yamaha, le quali conquistano podi a raffica. Soprattutto la Casa di Iwata è estremamente incisiva da queste parti, poiché tramuta la pista in un proprio feudo.

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La tendenza viene finalmente invertita nel biennio 2017-2018, quando Ducati conquista due perentori successi. Il primo con Andrea Dovizioso, il secondo con Jorge Lorenzo. Si tratta però di una parentesi felice, in quanto in tempi recenti la situazione è tornata tetra. Addirittura nel 2020 e nel 2021 la Casa di Borgo Panigale si è ritrovata relegata al ruolo di terza forza, sempre dietro a Yamaha e, a turno, anche a una tra Suzuki e Ktm!

Cionondimeno il 2022 potrebbe riconsegnare alla Desmosedici il ruolo di moto da battere. Dopotutto, quest’anno, le Rosse (in senso figurato, perché la carena di Enea Bastianini è principalmente azzurra) hanno mostrato di poter essere competitive ovunque e comunque, anche in un contesto storicamente ostico come Jerez de la Frontera. Insomma, non esistono più “piste Ducati”, perché lo sono diventate tutte! La Casa di Borgo Panigale ha a disposizione il mezzo migliore del lotto ed è l’unica ad avere davvero più di una freccia vincente nella propria faretra. Si riuscirà a mandarle a bersaglio?

Foto: MotoGPpress.com