Seguici su

Senza categoria

Jannik Sinner: “Vorrei svegliarmi ed essere Roger Federer. Obiettivo? Essere più completo”

Pubblicato

il

Jannik Sinner si sta preparando per il proprio debutto agli Internazionali d’Italia. Il tennista altoatesino debutterà questa sera al Masters 1000 di Roma, incrociando lo spagnolo Martinez. Il nostro portacolori partirà con i favori del pronostico, ma non dovrà sottovalutare l’ostico iberico se vorrà guadagnarsi il derby tricolore con Fabio Fognini al secondo turno sulla terra rossa della capitale.

Jannik Sinner ha parlato a tutto tondo in un’intervista rilasciata a Eurosport Players’ Voice: “Se potessi svegliarmi ed essere un altro tennista per un giorno, vorrei essere Roger Federer. Lui sa fare tutto. Ha tutte le soluzioni del mondo in campo. È un gioco questo, un’utopia chiaramente, ma credo che come per tutte le cose ci si possa lavorare. Ecco, è più che altro quello il mio obiettivo: diventare un giocatore un po’ diverso, diventare più completo”.

Il 20enne ha specificato: Che non vuol dire che mi vedrete fare il serve and volley o giocare solo slice; però magari, un giorno, in partita, se ce ne fosse bisogno, vorrei potermi trovare nella situazione di essere pronto, di potermi affidare anche a soluzioni del genere. Insomma, il vero obiettivo è lavorare per diventare più completo, è quello, più che i numeri, ciò che mi piacerebbe essere alla fine dell’anno nella mia ottica di crescita“.

Simone Vagnozzi esalta Jannik Sinner: “Può diventare più forte di Alcaraz, ho un materiale tra i migliori al mondo”

Jannik Sinner ha poi concluso: “Quando mi chiedono “dove vuoi essere a fine anno?”, mi viene sempre da sorridere. Il mondo fuori spesso è diverso da ciò che noi tennisti viviamo, o almeno lo è per me. Non è una questione di ranking. Anzi, non mi piace proprio parlare del ranking perché è una cosa che non ho mai fatto e credo non farò mai. Più che altro mi piace pormi degli obiettivi in un senso più ampio. Vorrei vedermi ad esempio cresciuto fisicamente, dove so di avere tanto margine. E poi mentalmente. Perché a 20 anni non puoi essere completo. Poi c’è la parte per me più importante di tutte: il tennis“.

Photo LiveMedia/Jean Catuffe/DPPI