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Ciclismo

Giro d’Italia 2022, presenti solo due cronometro (brevi). Sarà una corsa per scalatori?

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Soli tre giorni all’inizio del Giro d’Italia 2022. Sarà Budapest, la capitale dell’Ungheria, ad ospitare la partenza della Corsa Rosa questo venerdì, con il mondo del ciclismo che punterà gli occhi verso lo Stivale per conoscere il successore nell’albo d’oro di Egan Bernal. Si può iniziare a speculare su quale potrebbe essere l’identikit del vincitore del Giro: l’immaginario collettivo si indirizza verso i corridori forti in salita, per via del percorso di quest’anno.

Da qualche stagione l’organizzazione di RCS Sport sta mischiando un po’ le carte, approfittando anche della conformazione del nostro Paese, offrendo delle frazioni più spettacolari al pubblico, con tante giornate nervose e molte montagne che possono regalare tanti spunti ai corridori più improntati ad attaccare. E soprattutto, in questa edizione 2022, c’è da notare come le abilità a cronometro possano essere pressoché superflue per chi punta al successo quest’anno.

Sono soltanto due le prove contro il tempo presenti quest’anno: la prima arriva già a Budapest, la seconda tappa di questo Giro, di soli 9200 metri. Poco più lunga la crono a Verona, che incoronerà il vincitore della corsa: in tutto sono soltanto 26,3 chilometri di time trial, mai così pochi dal 1962. Sono lontani i tempi in cui c’erano quelle cronometro infinite di cinquanta o sessanta chilometri dove gli scalatori rischiavano di beccarsi un distacco di cinque o sei minuti per essere poi costretti ai salti mortali (spesso non riusciti) per recuperare in classifica. E a dirla tutta, le due tappe in questione non sono nemmeno dedicate esclusivamente agli specialisti, poiché ci saranno due salite a sparigliare le carte.

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Il percorso è sicuramente più favorevole a chi sa andare forte, fortissimo in salita: sono oltre 51.000 i metri di dislivello previsti, con una sfilza di grandi salite come Mortirolo, Fedaia, Pordoi, Etna, Blockhaus e tante altre. Attenzione, la cronometro finale potrebbe risultare comunque decisiva per uno specialista come Tom Dumoulin o Joao Almeida; ma con le loro caratteristiche da passisti dovranno essere bravi a limitare i danni durante il corso delle tre settimane per poi mollare il colpo decisivo a Verona. Ma la banda di scalatori, Richard Carapaz in testa, non vorrà permetterglielo.

Foto: LaPresse