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Formula 1

F1, Ferrari: meccanici non impeccabili. Pit-stop troppo lenti per Sainz e Leclerc

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La Ferrari conclude il GP di Miami con il secondo posto di Charles Leclerc e la terza piazza di Carlos Sainz. I due piloti del Cavallino Rampante sono riusciti a salire sul podio, ma sono stati battuti dallo scatenato Max Verstappen. Il monegasco, scattato dalla pole position, ha dovuto chinare il capo al cospetto dell’olandese nel primo stint su gomme medie e poi con le hard e nel finale dopo l’ingresso della safety car non è riuscito a piazzare l’attacco. Lo spagnolo, invece, partito dalla seconda piazzola, ha perso la posizione in partenza a beneficio di Verstappen e poi nel finale è stato bravo a contenere Sergio Perez.

I meccanici della Ferrari non sono stati impeccabili. I pit-stop sono infatti risultati troppo lenti: durante la sosta di Carlos Sainz ci sono state delle criticità sull’anteriore destra (in quel frangente si poteva subire il sorpasso da parte di Sergio Perez), anche la fermata di Charles Leclerc non è stata impeccabile. Gli uomini del Cavallino Rampante avevano incominciato benissimo la stagione e avevano convinto nel fondamentale, frutto di ore di esercizi effettuati durante l’inverno, ma tra Imola e Miami sono risultati meno brillanti. I Mondiali si vincono anche con i decimi preziosi strappati in pit-lane, bisognerà correggere le imperfezioni in vista dei prossimi appuntamenti.

F1, GP Miami 2022. Max Verstappen domina davanti alle due Ferrari. 2° Charles Leclerc, 3° Carlos Sainz

Il team principal Mattia Binotto dovrà ricompattare la squadra alla vigilia del GP di Spagna, che andrà in scena tra un paio di settimane a Barcellona e dove la Ferrari porterà un nuovo pacchetto che si spera risolutore. Ci sarà bisogno anche di un lavoro certosino da parte dei meccanici quando verranno chiamati in causa, perché negli ultimi due appuntamenti la Red Bull è tornata a mostrare i muscoli. Le sbavature odierne non hanno inciso sul risultato finale, poiché il finale è stato di lotta corpo a corpo dopo l’ingresso della safety car, ma bisogna chiaramente pensare al futuro.

Foto: Lapresse