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Formula 1

F1, Ferrari a Miami con un motore più potente per Charles Leclerc. E l’ala posteriore…

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La Ferrari sbarca in Florida con il chiaro intento di andare in “all in”. Anche se il Gran Premio di Las Vegas (patria del gioco d’azzardo e del poker per eccellenza) arriverà solamente nel 2023, già il Gran Premio di Miami di questo fine settimana, quinto appuntamento stagionale, rappresenterà un punto di grande importanza per la scuderia di Maranello. La posta in palio sarà elevata, su questo non c’è alcun dubbio.

Da Mattia Binotto in giù, in casa Ferrari tutti sanno che la trasferta americana sarà fondamentale, sia per rimettersi a correre dopo il non semplice weekend di Imola, sia per quello che sarà messo in pista. La risposta alla Red Bull dovrà arrivare ed essere efficace. Il nuovo tracciato di Miami, che sulla carta sembrerebbe favorire le vetture di Max Verstappen e Sergio Perez, con due lunghissimi rettilinei nei quali le RB18 potrebbero fare la differenza, vedrà presentarsi una F1-75 con aggiornamenti importanti. 

I problemi, se così si possono chiamare, della vettura con il Cavallino Rampante sulla fiancata al momento sono rappresentati da: velocità di punta (inferiore alla Red Bull) e difficoltà a mandare in temperatura le gomme rispetto ai rivali di Milton Keynes. Se, in questo caso, le alte temperature di Miami (e dell’estate in arrivo) daranno una generosa mano, per il resto è intervenuto il team emiliano.

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In Florida vedremo due novità importanti. La Rossa sarà dotata di un’ala posteriore più scarica e, stando a quanto riferito da alcune indiscrezioni, Charles Leclerc e Carlos Sainz potranno sfruttare la piena potenza del propulsore con il supporto del nuovo pacchetto ibrido. Da capire poi se la Ferrari deciderà di apportare ulteriori modifiche anche al fondo, per minimizzare l’effetto “porpoising” il cosiddetto pompaggio aerodinamico. E’, infatti, allo studio una soluzione, ispirata a quella già introdotta da Red Bull proprio per andare ad evitare lo schiacciamento del marciapiede alla pista e di limitare le oscillazioni.

Foto: LPS DPPI