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MotoGP, GP Argentina 2022: qualifiche “al buio” a Termas de Rio Hondo, pronostico aperto per la pole position

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Sarà un sabato abbastanza insolito a Termas de Rio Hondo per la MotoGP, in seguito allo stravolgimento del programma del weekend (con la cancellazione del venerdì di prove libere) causato da problemi logistici legati al ritardo del trasporto di materiali fondamentali per lo svolgimento della tappa sudamericana del Motomondiale 2022.

I piloti della classe regina avranno infatti a disposizione solo due sessioni di prove libere (anche se da 60 minuti ciascuna, quindi più lunghe del normale) prima di immergersi direttamente in qualifica con in palio la pole position ed una buona posizione di partenza sulla griglia di domani per il Gran Premio d’Argentina, terzo round della stagione.

Come se non bastasse, la massima serie del motociclismo globale ha dovuto rinunciare alla trasferta sudamericana negli ultimi due anni per le conseguenze della pandemia da Covid-19 e quindi tutti i protagonisti della MotoGP si presenteranno di fatto oggi sulla pista di Termas de Rio Hondo a tre anni di distanza dall’ultima volta (31 marzo 2019).

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Tutto questo avrà inevitabilmente un forte impatto sull’andamento della giornata odierna, perché ci sarà meno tempo per colmare il gap dai primi della classe nel caso in cui un pilota non dovesse trovare un buon feeling fin dai primi giri. In assenza di Marc Marquez, unico plurivincitore su questo tracciato, il pronostico è davvero incerto in vista delle prove ufficiali previste a partire dalle ore 22.05 italiane.

Il layout della pista è abbastanza completo, con un lungo rettilineo e diverse curve veloci ad ampio raggio, anche se non mancano comunque alcune staccate importanti in cui è possibile fare la differenza per il tempo sul giro. Ducati può recitare un ruolo da protagonista già oggi in qualifica con almeno 4-5 moto (il leader del Mondiale Enea Bastianini, Francesco Bagnaia, Jack Miller, Jorge Martin e Johann Zarco su tutti), ma la concorrenza non starà a guardare.

Possono ambire alle prime due file anche le Yamaha ufficiali di Fabio Quartararo e Franco Morbidelli, le KTM di Brad Binder e Miguel Oliveira, l’Aprilia di Aleix Espargarò e l’Honda ufficiale di suo fratello Pol, mentre le Suzuki dovranno effettuare un grande passo avanti rispetto a Mandalika sull’asciutto per essere estremamente competitive sul giro secco.

Foto: LaPresse