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Masters 1000 Montecarlo 2022: Fabio Fognini perde male con Tsitsipas, crollo in classifica per il ligure

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L’avevano in molti, giustamente, ribattezzata come la sfida dei campioni, perché sono gli ultimi due ad aver trionfato a Montecarlo. Al secondo turno del Masters 1000 d’apertura della stagione rossa, Stefanos Tsitsipas batte Fabio Fognini per 6-3 6-0. Dal momento che il taggiasco difendeva ancora 500 punti (per ancora attuale regolamento post-Covid), dei 1000 che aveva conquistato nel 2019, per lui ci sarà l’uscita dai primi 60 del ranking ATP. All’ellenico, invece, toccherà uno tra Lorenzo Sonego e il serbo Laslo Djere.

I primi punti denotano alta qualità, e Fognini subito riesce a procurarsi una palla break, che spreca con un lungolinea di rovescio largo. Il canovaccio è quello degli scambi lunghi, e al ligure tocca salvare la battuta già nel gioco successivo, ma perde il controllo del rovescio ed è 0-2 Tsitsipas. Con lo stesso colpo, però, trova il lungolinea che lo salva dallo 0-4, e poi è lui a riprendersi il maltolto con un gran gioco in risposta e sfruttando una maldestra discesa a rete del greco. Il ligure, però, riperde il servizio sul 3-4, e poi ha una chance sprecata di poco per riagganciare l’ellenico. Tsitsipas, sul set point, si guadagna anche l’assai maldestro aiuto della dea bendata, emerso nella forma di un nastro e nel numero di un 6-3.

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Il secondo parziale si trasforma, lentamente, ma inesorabilmente, in qualcosa che a pochi piace vedere. Fognini continua a tentare di rimanere al passo del greco, ma commette diversi errori anche quando, sullo 0-1, improvvisamente sembra poter risalire dal 40-0 al controbreak. Non ci riesce, e da lì in avanti le cose per il ligure precipitano. Non tiene più la battuta, a Tsitsipas basta tenersi su un comunque validissimo livello di tennis per chiudere una serie di nove giochi di fila in un’ora e 10 minuti.

Amare le statistiche per colui che vinse proprio qui tre anni fa: soli 6 i vincenti a fronte di ben 31 errori gratuiti, contro il 10-15 di Tsitsipas. E la questione potrebbe definirsi terminata qui, se non fosse per i dati conseguentemente molto deficitari per l’azzurro nei punti vinti su prima e seconda (48% e 42%).

Foto: LiveMedia/Jean Catuffe/DPPI – LivePhotoSport.it