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IndyCar, si riparte tra i muretti di Long Beach. Penske cerca il tris

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Appuntamento da non perdere questo fine settimana in quel di Long Beach con l’IndyCar Series. La famosa categoria statunitense riservata alle ruote scoperte si appresta per scendere in pista nella mitica location californiana, tracciato presente nel calendario del motorsport dal 1975.

Il secondo cittadino dell’anno potrebbe regalare sorprese e rompere il ‘monopolio’ del Team Penske. A differenza del 2021, la stagione è iniziato nel migliore dei modi per la compagine del ‘Capitano’ che ha primeggiato nell’opening round con il neozelandese Scott McLauglin #3, sconfitto in Texas due settimane fa dall’americano Josef Newgarden #2. Per la squadra legata a Chevy manca all’appello l’australiano Will Power #12, a segno nel 2008 e nel 2012.

Tra i muretti occhi puntati su Andretti con Colton Herta #26 ed Alexander Rossi #27. I padroni di casa, lontani dal vertice nel primo round di St. Petersburg dello scorso febbraio, inseguono il primo acuto in stagione. Il figlio di Byran Herta proverà a bissare quanto fatto nel 2021 quando dominò la scena sulla falsariga di quanto fatto dal teammate nel 2018 e nel 2019. Non dimentichiamoci anche di Romain Grosjean #28, sempre da tenere in considerazione.

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Scorrendo l’albo d’oro della gara di Long Beach segnaliamo un solo successo nel 2015 per Scott Dixon #9. Il neozelandese, sei volte campione della serie, potrebbe ripetersi quest’anno e risollevare un inizio a due facce per il Chip Ganassi Racing. Lo spagnolo Alex Palou #10 ha infatti faticato nell’ovale del Texas, una situazione che non si era verificata nello Stato della Florida quando il campione in carica chiuse secondo alle spalle di McLauglin.

Come sempre non manca McLaren con lo svedese Felix Rosenqvist e il messicano Pato O’Ward, protagonista in negativo lo scorso anno in un championship decider in cui tutto è andato storto. Attenzione anche ai due alfieri di Shank Racing, già presenti nella ‘victory lane’ di questa sfida. Ricordiamo il successo del francese Simon Pagenaud nel 2016 e l’affermazione del messicano Helio Castroneves, primo nel lontano 2001.

Resta ancora difficile trovare un padrone nell’IndyCar 2022. Regna l’incertezza alla vigilia di una tappa storica che precederà il primo stradale dell’anno e l’iconico mese di maggio, la fase dell’anno dedicata all’Indianapolis Motor Speedway (Indiana).

Foto. LaPresse