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Formula 1

F1, il punto debole della Ferrari nei confronti della Red Bull: fa più fatica a scaldare le gomme

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Quelle che inizialmente erano solo impressioni si sono poi trasformante in sospetti e, a breve, potrebbero assumere i contorni delle certezze. D’altronde c’è bisogno di tempo e di riscontri concreti per capire davvero tutte le dinamiche relative alla Formula Uno attuale, che di fatto gira solo durante i weekend di gara, trascorrendo il resto del tempo al simulatore.  Al riguardo è ormai venuto il sospetto, appunto, che la Ferrari abbia un evidente tallone d’Achille nel confronto diretto con la Red Bull, ovvero la difficoltà a mandare in temperatura gli pneumatici.

In tal senso Jeddah è stata illuminante. La virtual safety car indotta dall’uscita di pista di Nicolas Latifi ha raffreddato le gomme di tutti i piloti rimasti in pista, una situazione che ha fatto soffrire Charles Leclerc più di Max Verstappen, il quale ha avuto l’opportunità di strappare il successo di giornata al monegasco. Peraltro, alcuni addetti ai lavori di conclamata fama hanno evidenziato come in Arabia Saudita gli ingegneri di Maranello abbiano scelto un assetto più carico rispetto di quello selezionato dal Drink Team, proprio consapevoli del fatto di avere bisogno di una maggiore downforce per raggiungere la temperatura ideale di utilizzo delle coperture.

Lo scenario proposto dalle prove libere dell’Albert Park non è poi così dissimile. La F1-75 è superiore alla RB18 quando si tratta di utilizzare le gomme morbide, ma con le medie e le dure la musica cambia. Peraltro non bisogna dimenticare come Pirelli abbia deciso di effettuare il “salto di mescola”, portando in Australia la C5 come soft, la C3 come medium e la C2 come hard. Questo perché i tecnici della Casa milanese ritenevano come il Compound 4 avrebbe avuto un rendimento troppo simile a quello intermedio sull’asfalto dell’Albert Park. Una dinamica, questa, che ha indubbiamente aiutato le Rosse.

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Il problema è che non si può completare tutta la gara solo con le morbide, entrano in gioco anche le medie e/o le dure, gomme con cui Red Bull ha dimostrato venerdì di essere maggiormente a proprio agio. Dunque questo rischia di diventare un tema anche nel proseguo della stagione. Davvero la Ferrari non riesce a sfruttare le mescole più resistenti quanto l’avversaria diretta per il Mondiale? Se così fosse, si è capito quale potrebbe essere un’area su cui il Reparto Corse dovrà provare a intervenire nel prossimo futuro.

Foto: LaPresse