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Ciclismo

Milano-Sanremo 2022, il sogno di Elia Viviani. Ma negli ultimi anni la volata finale è diventata una rarità

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La Milano-Sanremo 2022 è distante ormai meno di 48 ore e l’attesa è ovviamente alle stelle. Nonostante qualche forfait dell’ultima ora di potenziali protagonisti come Julian Alaphilippe, Sonny Colbrelli e il campione in carica Jasper Stuyven, la startlist rimane quella delle grandi, grandissime occasioni e i corridori che partiranno con ambizioni di vittoria saranno numerosissimi.

Tra questi ci sarà anche l’azzurro Elia Viviani che sarà la carta per la volata di una Ineos Grenadiers che si presenta con una formazione piena di talento e in grado di giocarsela in tanti scenari differenti. Dal vincitore del 2017 Michal Kwiatkowski a un talento come Thomas Pidcock, passando per la possibile carta Filippo Ganna, il team britannico ha tante frecce al proprio arco.

Viviani ha più volte ripetuto come la Classicissima di Primavera sia uno dei sogni ancora irrealizzati di una carriera in cui si è tolto non poche soddisfazioni: più di 80 vittorie su strada, tra cui 9 tappe nei grandi giri ed un titolo europeo, insieme alle meravigliose medaglie olimpiche e mondiali in pista che l’hanno portato ad essere nominato portabandiere dell’Italia ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020.

Dopo un inizio di stagione promettente con due podi alla Volta a la Comunitat Valenciana e la vittoria al Tour de la Provence, le ultime settimane per il veronese sono state piuttosto complicate, a partire da un UAE Tour in cui non ha mai trovato lo spunto decisivo e una Tirreno-Adriatico da dimenticare, terminata anzitempo a causa di problemi di salute. Il ritiro alla corsa dei due mari e i risultati che tardano ad arrivare non possono che amplificare i dubbi riguardo le possibilità di successo di Viviani in una corsa come la Milano-Sanremo che non perdona il minimo errore e che, negli ultimi anni, è diventata sempre più difficile per i velocisti.

Milano-Sanremo 2022: startlist ed elenco partecipanti. Spiccano Pogacar, Ganna e Van Aert

Nelle ultime cinque edizioni la corsa è stata sempre decisa da un attacco negli ultimi km, solitario o di gruppo, iniziando a trasformare l’albo d’oro della prima Monumento della stagione in una raccolta di corridori specialisti nelle grandi classiche, piuttosto che nella lista di fenomenali sprinter che è stata fino almeno al primo decennio del 2000. Gli allunghi sul Poggio sono sempre più convinti e portati da corridori con maggiore qualità, come ci hanno insegnato Vincenzo Nibali nel 2018 o Julian Alaphilippe negli successivi, l’azione di Jasper Stuyven da perfetto finisseur è arrivata addirittura dopo l’ultima asperità, resistendo al rientro di ruote molto più veloci di lui. La Milano-Sanremo è sempre più imprevedibile ed anche quest’anno ci saràda divertirsi.

Foto: LaPresse