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Indian Wells 2022: Taylor Fritz si prende la prima finale in un Masters 1000, sconfitto in due set Andrey Rublev

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Per Taylor Fritz parlano le statistiche: Indian Wells è come se fosse un talismano. L’americano, nel 2015, vi ha giocato le prime qualificazioni ATP, nel 2016 il primo match ATP. Nel 2017, poi, ha vinto qui per la prima volta contro un top ten, nel 2018 ha arraffato il primo ottavo di finale in un 1000, nel 2021 si è issato prima ai quarti e poi in semifinale e ora raggiunge per la prima volta l’ultimo atto in un torneo di questo livello. Battuto Andrey Rublev, numero 7 del seeding: il russo, in campo senza bandiera, deve cedere per 7-5 6-4 ed esplode l’esultanza dello Stadium 1, in attesa di Alcaraz-Nadal.

Fritz parte subito estremamente aggressivo: serve molto bene, risponde con l’obiettivo di prendere il comando del gioco e spesso ne ricava vincenti, più di dritto che di rovescio, e si porta sul 3-0 dopo un lungo secondo game. Nel sesto, addirittura, le possibilità di volare sul 5-1 sono tre, ma Rublev in qualche modo resiste, trova il campo con i colpi di inizio gioco, così come indovina alcune belle soluzioni. Sul 5-3, l’americano ha semplicemente un attimo di calo, va sotto 0-40 e poi perde la battuta sul 30-40. Sembra tutto da rifare, invece il russo, dopo il 5-5, non concretizza e si ritrova impelagato in un altro gioco fiume, che perde insieme al set in un’ora.

https://www.oasport.it/2022/03/live-alcaraz-nadal-indian-wells-2022-in-diretta-il-dominatore-del-presente-contro-quello-del-futuro-e-la-finale-anticipata/

Meno complicato l’andamento del secondo parziale, almeno fino al settimo gioco, quello del 4-3 Fritz. Rublev rischia parecchio proprio qui, a causa di una palla break, poi è lui a procurarsene due sul 4-4. Diventa particolarissimo il decimo game: il padrone di casa riesce a salire sul 15-30, poi un punto clamoroso del russo, con una parata di dritto che termina vicino alla riga senza un perché, gli riassicura la parità. Arriva però l’errore di dritto che consegna a Fritz il match point, brillantemente sfruttato per una gioia che sa di ritorno in finale di un americano a 10 anni da John Isner (che batté Novak Djokovic e perse da Roger Federer).

Pur nella similitudine del rapporto vincenti-gratuiti, che vengono indicati in 26-23 da una parte e 23-20 dall’altra, contano gli episodi su un fronte e le percentuali sull’altro. E con circa il 60% di prime in campo per entrambi, è Fritz ad avere il 76% di punti vinti con la prima contro il 65% di Rublev. Sulla seconda si varia a 62%-49%.

Foto: LaPresse