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Ciclismo

Giovanni Ellena: “La mamma di Ponomar è in un rifugio, la città è stata bombardata. Il padre si è arruolato”

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Giovanni Ellena non è un uomo abituato a stare sotto i riflettori, è il classico faticatore dietro le quinte. Il ds della Drone Hopper Androni Giocattoli è vincente, pacato, esperto, taciturno e alla mano. I nomi dei corridori con cui ha avuto a che fare danno l’idea dell’esperienza di Ellena: Egan Bernal, Ivan Sosa, Davide Ballerini, Andrea Vendrame, Mattia Cattaneo e Fausto Masnada, giusto per citarne alcuni. La stagione della Professional guidata da Gianni Savio, squadra fiore dell’occhiello del nostro movimento, è cominciata bene ricevendo anche l’invito per il Giro d’Italia. A differenza degli anni scorsi però, Giovanni, così come tutta la formazione, sta vivendo un momento molto difficile a causa della guerra in Ucraina. Infatti la Drone Hopper Androni Giocattoli nel suo roster di corridori vanta la presenza del giovane e talentuoso ucraino Andrii Ponomar, il corridore più giovane al via del Giro d’Italia 2021. Abbiamo raggiunto telefonicamente Giovanni per farci spiegare meglio la situazione. 

Giovanni, innanzitutto come stai?

“Bene grazie. Al di là dello stress tutto bene.” 

Come state vivendo la situazione attuale della guerra in Ucraina? 

“Andrii è un ragazzo giovane, fuori casa, in un Paese che lo ha accolto bene ma comunque è inutile negare alcune difficoltà culturali e di gestione, nonostante stia imparando l’italiano. Sua mamma si trova in una cittadina a 150 chilometri a nord di Kiev, che è stata bombardata qualche giorno fa e non c’è chiaramente più niente, ma pare non sia un obiettivo militare. Le truppe continuano a passare avanti e indietro quindi è una situazione veramente tosta, e sta vivendo chiusa in un rifugio antiaereo. Il papà di Andrii invece è militare, quindi arruolato e sta combattendo la guerra. La preoccupazione è tantissima.” 

E Andrii come sta?

“Lui vorrebbe poter fare molto di più per la sua famiglia e con il suo lavoro sarà fondamentale per i suoi genitori. Andrii è nella posizione di dover prendere delle decisioni importanti nonostante la sua giovane età (ha 19 anni, ndr). Sta continuando ad allenarsi ed è in ottimi rapporti con Sergei Gonchar, anche lui ucraino, e quindi andrà da lui a Bassano del Grappa per un po’, almeno ha un appoggio più sicuro soprattutto a livello mentale.” 

Riesce a sentire i suoi genitori?

“Sì, sono in contatto.” 

Come lo state gestendo?

“In questo momento è libero di scegliere se correre o meno. E’ giusto che faccia ciò che si sente. Noi magari gli porremo qualche obiettivo più avanti, ma al momento può decidere lui cosa fare.”

Che tipo di ragazzo è Ponomar? 

“E’ un ragazzo chiuso ma molto di cuore, è difficile che ti dica una parola in più. E’ molto giudizioso e ha già la testa di un uomo nonostante abbia solo 19 anni.”

Parlando invece di quest’inizio di stagione, avete vinto al Tour de Rwanda ed è arrivata la wild-card per la Corsa Rosa…

“C’è ancora un discorso di attenzione al Covid-19 molto importante e ciò significa che da un momento all’altro si possono perdere pedine fondamentali, oltre ad un continuo cambio di programma. Per la wild-card del Giro è una grande soddisfazione e siamo felici. Quest’anno RCS Sport ci ha veramente premiato grazie anche all’invito a corse come le Strade Bianche, la Tirreno-Adriatico e la Milano-Sanremo, oltre chiaramente al Giro d’Italia.” 

Avete già pensato quale sarà la formazione presente al Giro?

“Di nomi ne potrei fare mille, ma in questo momento preferisco aspettare. Da un giorno all’altro può cambiare tutto. Punteremo però su corridori che hanno un po’ più di esperienza rispetto ai giovani.” 

Quali sono gli obiettivi per la squadra in questa stagione?

“Noi abbiamo un contratto quadriennale con la Drone Hopper e quindi vogliamo far crescere bene i giovani e ben figurare nelle corse di RCS Sport che danno una grande visibilità.” 

C’è qualcuno su cui punterete maggiormente?

“Abbiamo molti giovani e quindi non punteremo su uno in particolare, come successo con tutti i ragazzi che abbiamo accompagnato sino al World Tour.”

Foto: Lapresse