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Ciclismo

Gand-Wevelgem 2022, le pagelle: Girmay fa la storia, beffato un generoso Laporte

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Il 27 marzo 2022 sarà una data che rimarrà nella storia del ciclismo su strada come il giorno in cui per la prima volta un corridore africano ha vinto una grande classica. Successo firmato dal giovanissimo eritreo Biniam Girmay della Intermarché Wanty Gobert Materiaux che è riuscito a regolare un gruppetto di quattro attaccanti evasi dal gruppo a 25 km dal traguardo.

Chi è Biniam Girmay, primo africano a vincere una Classica di ciclismo. Un talento in ascesa, non una sorpresa

PAGELLE GAND-WEVELGEM 2022

BINIAM GIRMAY, voto 10 e lode: non è una sorpresa, sapevamo che l’eritreo fosse un nome in grande ascesa e che fosse particolarmente adatto alle classiche del nord, ma sembrava difficile pensare che un successo così importante potesse arrivare così presto, prima del 22° compleanno. Invece ancora una volta Girmay ha offerto una condotta di gara perfetta, reggendo alla grande sui muri e capendo subito la pericolosità dell’attacco di Christophe Laporte. La volata poi è eccezionale, un crescendo straordinario che porta ad un trionfo che una portata storica enorme.

CHRISTOPHE LAPORTE, voto 7: il francese si conferma uno dei corridori più in forma di questo inizio stagione. La sua intesa con Van Aert è quasi telepatica e sembra che corra da una vita per la Jumbo-Visma, quando in realtà è solo il primo anno. Lavora per il suo capitano, sembra l’unico a poter reggere alle accelerazioni del belga sui muri per poi sferrare un attacco con grande tempismo. Nel quartetto di testa sembra poter essere il più forte ma entra sul rettilineo finale davanti e si fa beffare da Girmay.

DYLAN VAN GESTEL, voto 7,5: il nome forse più sorprendente del quartetto di testa. Sicuramente uno specialista delle classiche del nord, ma mai grande protagonista nelle corse più importanti. Per la TotalEnergies si aspettava Sagan o Turgis, invece arriva il belga, nel momento in cui si decide la gara lui però c’è e prova a giocarsi al meglio le sue carte, trovando un podio che è comunque molto pesante.

JASPER STUYVEN, voto 6,5: anche lui forse non era la prima scelta della sua squadra che puntava forte su Mads Pedersen, ma nell’attacco delle “seconde linee” ci entra con grande prontezza di riflessi. Di certo il nome più altisonante dei quattro di testa e, per quanto il belga non sia sicuramente uno sprinter puro, il quarto posto lascia un po’ l’amaro in bocca.

WOUT VAN AERT, voto 6: è il favorito numero uno della corsa, specialmente dopo la vittoria dominante alla E3 Saxo Bank Classic, ma non riesce a fare la differenza sui muri, in una corsa che forse risulta meno dura di quanto previsto e di quanto lui avrebbe gradito. Rimane anche staccato ad un certo punto e alla fine arriva solo un dodicesimo posto. Arriva comunque una sufficienza perchè il belga ha lasciato comunque un’impressione di superiorità nei tratti più impegnativi e perchè alla fine ha smesso di andare a tutta perchè aveva Laporte davanti.

ELIA VIVIANI, MATTEO TRENTIN, voto 4: alla vigilia erano dati come le migliori, forse le uniche carte da giocare per i colori azzurri, ma entrambi non riescono mai ad essere nel vivo della gara. Si staccano entrambi già sui primi muri, nonostante il gruppo che rimane in testa sia piuttosto folto. Trentin prova a rientrare con i compagni di squadra, Viviani scompare definitivamente, alla fine arrivano insieme a 7′ dalla testa.

TIM MERLIER, ARNAUD DEMARE, voto 6: ci provano in tutti i modi a tenere chiusa la gara per portarla ad uno sprint. Demare riesce a stare sempre davanti mentre Merlier riesce a rientrare dopo un lungo inseguimento. Quando partono i quattro attaccanti mettono la squadra a tirare, ma non riescono a chiudere il buco. In una corsa in cui molto sprinter vengono staccati a decine di km dal traguardo loro tengono, ma devono accontentarsi di un piazzamento in top10.

INTERMARCHÈ – WANTY – GOBERT MATERIAUX, voto 10: menzione speciale per la squadra belga, recente addizione al gruppo delle World Tour. Condotta straordinaria di gara per loro che rimangono addirittura in quattro nel gruppo di testa dopo l’ultimo muro, squadra più presente in assoluto. Bellissimo l’abbraccio tra il vincitore Girmay, Kristoff, Pasqualon e Petit dopo il traguardo.

Foto: LaPresse