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Atletica, perché Gianmarco Tamberi può andare a medaglia ai Mondiali indoor: tutti gli avversari (non eccelsi)

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Gianmarco Tamberi deciderà tra un paio di giorni se partecipare ai Mondiali Indoor, in programma nel weekend del 18-20 marzo a Belgrado (Serbia). Il Campione Olimpico di salto in alto non ha mai gareggiato in questa stagione al coperto, ma nelle ultime settimane ha iniziato a pensare alla possibilità di presentarsi in terra balcanica all’improvviso, un colpo di mano degno di un fuoriclasse che punta a fare risultato dall’alto del suo talento. I dubbi verranno sciolti dopo domani, al termine di un test previsto ad Ancona. Marco Tamberi, suo papà e allenatore, è stato molto chiaro in un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport: “Se starà bene allora non vale meno di 2.30 e con quella misura si va a medaglia“.

Un’analisi ampiamente condivisibile. Molto dipenderà proprio dal ribattezzato Gimbo, che tra l’altro vinse già il titolo iridato in sale nel 2016. Il nostro portacolori potrebbe salire sul podio, anche perché gli avversari non sembrano essere eccezionali e imbattibili. Russi e bielorussi non saranno presenti per ovvi motivi, gli ucraini non saranno della partita con gli uomini, il qatarino Mutaz Essa Barshim (con cui l’azzurro ha condiviso il titolo olimpico) si è chiamato fuori da tempo al pari dello statunitense JuVaugn Harrison. Di fatto la concorrenza si è sensibilmente ridotta e sono rimasti pochi pesci grossi con cui Gianmarco Tamberi dovrebbe vedersela. Motivo per cui il già citato 2.30 potrebbe ampiamente bastare per fare festa (salvo sorprese).

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Il rivale più accreditato sarebbe il sudcoreano Sanghyeok Woo, già quarto alle Olimpiadi di Tokyo 2020 e che lo scorso 5 febbraio è volato a 2.36 metri in quel di Hustopece. Tolto l’asiatico, mancheranno gli altri uomini che hanno brillato negli ultimi due mesi, come già detto: i russi (Ilya Ivanyuk, 2.31), gli ucraini (Andriy Protsenko, 2.30), gli statunitensi (2.32 per JuVaughn Harrison e Vernon Turner, 2.29 per Corvell Todd, 2.28 per Trey Culver). Da valutare il cubano Luis Enrique Zayas (2.30 a Hustopece) e il neozelandese Hamish Kerr (2.30 lo scorso 20 febbraio, ma all’aperto in quel di Auckland). Insomma, nulla di davvero insuperabile per Gianmarco Tamberi, anche non al 100% della forma.

Foto: Lapresse