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Sci di fondo, Francesco De Fabiani stecca ancora. Pellegrino fa sognare, poi il valdostano va alla deriva

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L’Italia ha sognato in grande per mezz’ora nella staffetta maschile alle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022. Ha rivolto la mente ai grandi fasti di un glorioso passato, ma soltanto per i primi 10 km. La frazione d’apertura è stata interpretata divinamente da un sontuoso Federico Pellegrino, il quale si è letteralmente scatenato dopo aver conquistato la medaglia d’argento nella sprint. Il valdostano è risultato propositivo e ha guidato il gruppetto all’inseguimento della fuggitiva Russia (poi vincitrice), tanto che ha chiuso la propria fatica in terza posizione, appaiato alla Germania (seconda) e a 24 secondi dalla capolista.

Il testimone è poi passato nelle mani di Francesco De Fabiani e abbiamo continuato a sperare per quattro chilometri, quando l’azzurro riusciva comunque a tenere un buon passo e a tenerci in lotta per il podio. Poi il tracollo verticale: il valdostano smarriva le energie e andava in apnea, negli ultimi 3 km era annebbiato e l’Italia sprofondava nelle retrovie. Settima posizione, a 1’44” dalla scatenata Russia e a 45 secondi dal podio. Fuori dai giochi che contano prima degli impegni di Giandomenico Salvadori e Davide Graz. L’Italia chiuderà in ottava posizione una delle gare più prestigiose dell’intero programma dei Giochi.

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La sintesi estrema della staffetta è presto fatta: Federico Pellegrino ha fatto sognare per trenta minuti da brividi, Francesco De Fabiani è andato alla deriva e ha steccato anche in questa circostanza. Difficilmente l’Italia avrebbe potuto concretamente lottare per un posto sul podio, visto che la seconda parte della formazione rappresentava l’anello debole, ma chiaramente la controprestazione del 28enne è evidente. Stiamo parlando di un atleta di ottimo livello, ma che probabilmente ha raccolto meno di quanto ci si potesse aspettare nel corso della sua carriera e che in un contesto di squadra non riesce a strabiliare.

Emerge una criticità di rilievo, anche perché si sta cercando di porre le basi per avere a disposizione un quartetto competitivo per le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 e De Fabiani deve ricoprire un ruolo cruciale in seno alla formazione, in virtù della sua esperienza e delle sue doti. Serve inevitabilmente un salto di qualità notevole se si vuole essere protagonisti. Aveva iniziato bene questa avventura in Cina con l’ottavo posto nello skiathlon, poi aveva mancato la qualificazione nella sprint ed era stato 18mo nella 15 km in tecnica classica. Ora dovrà cercare di ritrovarsi in vista della sprint a coppie, dove insieme a Federico Pellegrino potrà cercare di conquistare una medaglia. Infine la mitica 50 km, ma ottenere un risultato di lusso nella maratona delle nevi appare estremamente complicato.

Foto: Lapresse