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Editoriali

Sci alpino, italiane dominanti in Coppa del Mondo, inermi alle Olimpiadi. Due mondi agli antipodi

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La classifica di Coppa del Mondo di superG recita: prima Federica Brignone con 477 punti, seconda Elena Curtoni con 374, terza Sofia Goggia a 322. A due gare dal termine l’Italia è già certa di aver vinto la sfera di cristallo di specialità. Eppure oggi, a nostro avviso, ma non solo, le azzurre non erano favorite nella gara olimpica e, non a caso, sono rimaste ben distanti dal podio: com’è possibile?

Coppa del Mondo e Olimpiadi sono due mondi agli antipodi, senza dimenticare che il superG, ancor più di altre discipline, dipende molto dalle piste e dal tipo di tracciatura. Durante la stagione Federica Brignone ha vinto a St. Moritz, Zauchensee e Garmisch, piste davvero impegnative sotto il profilo tecnico, che avvantaggiano le sciatrici più dotate rispetto alle scivolatrici. E’ vero però che si era ben difesa anche a Lake Louise e Val d’Isere, pendii molto meno adatti, dove comunque non era uscita dalla top5. In sostanza: oggi ha disputato il peggior superG della sua stagione.

Le Olimpiadi sono una realtà parallela, perché quasi sempre si svolgono su piste che non solo non si conoscono, ma presentano anche difficoltà tecniche non paragonabili rispetto a quelle di Coppa del Mondo. Il tratto conclusivo completamente piatto di quasi 25 secondi, ad esempio, nel circuito maggiore non si vede mai in superG. Non è un caso che abbia vinto l’atleta più completa, perché Lara Gut-Behrami non solo è eccezionale nell’affrontare le curve, ma è superiore alle azzurre in termini di scorrevolezza. Così come non lo è che l’argento sia finito al collo dell’austriaca Mirjam Puchner, che prima di oggi era salita sul podio in superG solo a Lake Louise lo scorso mese di dicembre, guarda caso una delle piste più semplici in assoluto. La stessa Michelle Gisin aveva ottenuto appena due top3 in carriera, anche se l’ultima molto recente a Cortina d’Ampezzo.

Tutto ciò premesso, le nostre portacolori in gara oggi sono più adatte alla Coppa del Mondo che ad una Olimpiade, perché non dispongono della potenza e delle qualità da scivolatrici necessarie nei contesti che quasi sempre si palesano ai Giochi. Non è una colpa, ma semplicemente questione di caratteristiche. Oggi l’Italia sarebbe realmente partita per vincere se al cancelletto di partenza ci fosse stata Sofia Goggia, adattissima ad un superG davvero povero tecnicamente: i rimpianti sono enormi. Si tratta comunque di una storia già vista ai Mondiali 2021 di Cortina.

Guardando alla discesa, le cose potrebbero andare meglio. Al di là della speranza di ritrovare una Goggia in condizioni accettabili, di sicuro questa pista potrebbe esaltare le sorelle Nadia e Nicol Delago, loro sì dotate di piedi capaci di sviluppare velocità altissime anche sui piani. In vista della combinata, invece, Federica Brignone rischia di pagare un dazio elevato nei confronti della svizzera Michelle Gisin, che a questo punto diventa la naturale favorita all’oro, anche considerando le difficoltà palesate quest’anno nelle prove veloci da Mikaela Shiffrin e Petra Vlhova (ma occhio anche all’altra elvetica Wendy Holdener).

Foto: Lapresse