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Rugby, perché l’Italia è rimasta in 12 contro l’Irlanda? Tra espulsioni e regolamento

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L’Italia ha perso oggi a Dublino contro l’Irlanda ed è stata una sconfitta pesante, per 57-6. Ma una sconfitta nata attorno al 20’ del primo tempo, sul 7-3 per gli irlandesi, quando l’espulsione di Haime Faiva ha cambiato il match. Ma cosa è successo e perché l’Italia ha chiuso la partita in 12 contro 15?

Tutto nasce all’8’ del primo tempo. Gianmarco Lucchesi, tallonatore titolare, si infortuna al gomito ed è costretto a uscire. Al suo posto entra Haime Faiva, tallonatore. Al 19’, come detto, però il giocatore viene espulso. Un placcaggio alto, al collo, e per l’arbitro è direttamente cartellino rosso e Italia che resta in 14 per il resto della partita. Pochi minuti dopo, però, ecco che le cose cambiano ancora, mandando in confusione sia i giocatori in campo sia gli spettatori.

Tutta colpa della regola 3.17. In caso di assenza di tallonatori (o piloni) di ruolo e in assenza di un giocatore che possa ricoprire quel ruolo (e nel match nessun pilone era stato messo a referto come possibile tallonatore, ndr.) le mischie non si disputano più e si continua il match con mischie no contest. Cioè il pallone viene introdotto in mischia, ma non si spinge e, de facto, chi introduce ha il possesso dell’ovale. Perché, allora, l’Italia è rimasta in 13?

Nessuna nuova espulsione, ma la regola 3.17 – per evitare che una squadra provochi volontariamente mischie no contest – impone che la squadra che ha provocato questo tipo di mischia (in questo caso l’Italia) faccia uscire un altro giocatore. Ed ecco, dunque, che Crowley ha inserito un terzo pilone togliendo Pierre Bruno, mentre Toa Halafihi è uscito per “punizione”.

Ma a Dublino nel finale è piovuto sul bagnato. A 5 minuti dalla fine, infatti, per evitare una meta quasi certa Braam Steyn ha colpito volontariamente l’ovale buttandolo con la mano in rimessa laterale. Fallo e cartellino giallo per la terza linea. E, dunque, 10 minuti in panchina. Ma, mancandone solo 5 alla fine quel giallo ha avuto il valore di un’espulsione, con Steyn che non è rientrato in campo e Italia che ha chiuso in 12 contro15.

Foto: LaPresse