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Pattinaggio artistico, Sha’Carri Richardson senza freni: “Unica differenza tra il mio caso e quello di Valieva? Il colore della pelle”

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Il caso di Kamila Valieva continua a far discutere. La 15enne pattinatrice russa ha ottenuto il permesso di partecipare alla gara individuale femminile dopo che la sua sospensione è stata revocata dal TAS. In seguito a questa decisione, sono arrivate davvero tante polemiche dal mondo sportivo e, una delle più spinte, è stata sicuramente quella di Sha’Carri Richardson, velocista statunitense che nella scorsa estate non aveva potuto gareggiare alle Olimpiadi di Tokyo dopo essere risultata positiva alla cannabis. 

https://www.oasport.it/2022/02/live-pattinaggio-artistico-libero-donne-olimpiadi-2022-in-diretta-kamila-valieva-punta-ad-un-oro-sub-judice/

“E’ possibile ottenere una risposta concreta sulla differenza tra la sua (di Valieva, ndr) situazione e la mia? – scrive Richardson sul suo profilo Twitter -. Mia madre è morta e non posso correre ed ero pure favorita per un posto sul podio”. 

La statunitense poi continua con delle frasi molto pesanti: “L’unica differenza che vedo è che sono una giovane donna di colore. Sta tutto nella pelle”. Per la velocista era stata fatale la positività al THC, sostanza che secondo lei non influenza lo stato di forma: “Il THC non migliora le prestazioni!”.

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L’attacco di Richardson prosegue con parole al veleno: “Test fallito a dicembre e il mondo lo scopre solo ora, tuttavia il mio risultato è stato pubblicato entro una settimana e il mio nome e talento sono stati massacrati alla luce del sole”. La statunitense termina il suo post rimarcando il presunto movente razzista: “Nessun atleta NERO è stato mai fatto gareggiare con un caso in corso, non mi interessa cosa dicano!!!”.

Foto: LaPresse