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Pattinaggio artistico, caso Valieva: il Presidente della WADA contro la sentenza: “Nel codice non ci sono eccezioni”

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A quasi settantadue ore dalla sentenza continua incessante la polemica di alcuni organi competenti verso il CAS, il Tribunale Arbitrale Dello Sport che ha autorizzato la partecipazione della fuoriclasse del pattinaggio artistico russo Kamila Valieva alla gara individuale femminile delle Olimpiadi di Pechino 2022 malgrado un test antidoping fallito il 25 dicembre scorso.

https://www.oasport.it/2022/02/live-pattinaggio-artistico-libero-donne-olimpiadi-2022-in-diretta-kamila-valieva-punta-ad-un-oro-sub-judice/

A tal proposito nella mattina italiana di mercoledì 16 febbraio ad alzare la voce è stato il Presidente della WADA (Agenzia Mondiale Antidoping) Witold Banka che, in una dichiarazione rilasciata ai media polacchi, si è detto molto perplesso per il ragionamento fatto dai giudici, reputandolo “controverso”: “Siamo delusi dal modo in cui il Tribunale Arbitrale ha affrontato questa sentenza – ha detto Banka nelle parole riportate da La gazzetta dello sport – Non so perché il TAS abbia scelto di non fare affidamento sul Codice mondiale antidoping. Questa è una decisione molto controversa, perché il codice non prevede eccezioni speciali alla cosiddetta sospensione temporanea in caso di minori“.

Banka ha poi sollevato uno dei punti più importanti dell’intera vicenda, il discusso ritardo del laboratorio svedese che ha analizzato il campione raccolto a dicembre soltanto a febbraio, proprio durante i Giochi Olimpici, ponendo l’accento sulla responsabilità della RUSADA, l’agenzia antidoping russa che si è occupata in prima persona dell’operazione: “Di solito, le agenzie Nazionali antidoping contrassegnano campioni importanti come priorità, e quindi non ci sono problemi con un risultato rapido o possibili ritardi. RUSADA non lo ha fatto. Quindi, il laboratorio svedese non sapeva che un determinato campione doveva essere testato molto rapidamente. Questo è un errore della Rusada“.

VIDEO Kamila Valieva si piazza in testa nello short e non trattiene l’emozione. Riviviamo la prova

il Presidente della WADA ha poi passato in rassegna la questione legata alla minore età della diretta interessata: “Il doping sui minori è un reato nello sport. Chi lo fa dovrebbe finire in carcere. Il loro posto è lì. In molti paesi esistono normative, ad esempio in Polonia, dove tali atti sono punibili con la reclusione fino a tre anni. E penso che dovrebbero essere puniti in questo modo. È ancora un grosso problema di cultura negli sport russi. Ci sono ancora allenatori, medici e attivisti che dopano i minori. Ora ci aspettiamo da loro un’indagine molto approfondita su questa questione. Allo stesso tempo, la Wada condurrà le proprie indagini“.

Kamila Valieva ieri, martedì 15 febbraio, si è portata al comando dopo lo short program. Qualsiasi risultato raggiunto dalla pattinatrice dopo il libero di domani verrà contrassegnato con un asterisco: di fatto quindi l’atleta sta gareggiando sub iudice, e i suoi risultati verranno confermati solo quando verrà risolto l’intero caso. Per questo motivo il CIO ha già deciso di non svolgere alcuna Cerimonia di Premiazione nel caso in cui la nativa di Kazan riuscisse a centrare un piazzamento sul podio, cosa ad oggi più che probabile.

Foto: LaPresse