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Bob a 4, Francesco Friedrich: “Ogni medaglia d’oro non si può paragonare, questa è stata davvero sudata”

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Cosa si prova a diventare (ancor più) una leggenda del bob? Per informazioni rivolgersi direttamente a Francesco Friedrich che questa mattina ha iscritto il suo nome nel Gotha degli sport invernali, e non solo della sua specialità che, incidentalmente, svolge in maniera impeccabile.

Dopotutto il nativo di Pirna. in questa edizione dei Giochi Olimpici invernali di Pechino 2022. ha realizzato quello che nessun suo collega era mai stato in grado di compiere, ovvero il bis in back-to-back. Medaglia d’oro nel bob a 2 e nel bob a 4 a PyeongChang 2018, medesimo risultato anche sul budello cinese di Yanqing.

Un successo (doppio) ottenuto nonostante avesse il mirino di tutti i rivali puntato sulla coda del suo bob. Dopo aver dominato la scena nelle ultime Coppe del Mondo, aggiungendo anche titoli continentali e iridati assortiti, il tedesco ha dimostrato che anche nel palcoscenico più importante, e con tutti i favori del pronostico dalla sua parte, non c’è storia.

Le sue parole al termine della quarta manche di oggi, riassumono quello che ha vissuto Francesco Friedrich nell’ultimo periodo, ovvero un concentrato di emozioni: “Devo dire che ho vissuto tre, quattro settimane davvero complicate qui a Pechino – ammette ai microfoni di IBSF.com – La gara, inoltre, è stata tutt’altro che semplice. Al termine della prima manche ero indietro, ma sono stato subito in grado di svoltare, prendere il comando della classifica e andare a vincere la medaglia d’oro. Un risultato davvero fantastico”.

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“So bene che è il quarto titolo per me – prosegue – ma ogni vittoria ha la sua storia e regala le sue emozioni. Non si possono confrontare e non sono in grado di farlo tra quelli che ho avuto modo di conquistare”.

Gli fa eco Johannes Lochner, connazionale e medaglia d’argento nella gara che si è conclusa questa mattina: “Sono incredibilmente felice per questo secondo posto e per quello che la squadra ha saputo ottenere nel suo complesso. Sapevo che su di me c’era tanta pressione e come pilota non potevo commettere errori. Riuscire a trasformare tutto questo in una medaglia penso sia la sensazione più grande che un atleta possa vivere”.

Foto: Lapresse