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Biathlon, Mondiali Youth 2022: vittorie di Arttu Heikkinen e di Sara Andersson nell’individuale, azzurri senza medaglie

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Hanno preso il via ufficialmente quest’oggi i Mondiali Giovanili e Junior di biathlon a Soldier Hollow (Stati Uniti). Sulle nevi americane sono andate in scena le due individuali maschile e femminile. Gare caratterizzate dalla presenza del vento e da temperature particolarmente rigide (-11°C).

Nella prima prova, ovvero la 12.5 km maschile, è stato il finlandese Arttu Heikkinen a imporsi con due errori equamente distribuiti nei primi due poligoni, precedendo lo slovacco Jakub Borgula (1+0+1+0) di 1:36.9 e il tedesco Albert Engelmann (1+1+1+1) di 2:02.3.

Tra le fila azzurre, ottima ma non sufficiente per centrare il podio la prestazione del valdostano Nicolò Betemps. L’azzurro è stato in lizza per il podio fino all’ultimo poligono, ma ha pagato dazio con quel bersaglio mancato nell’ultima serie in piedi e si è dovuto accontentare della decima piazza (1+1+0+1) a 2:57.5 dalla vetta. Per quanto concerne il resto della truppa italiana, l’altoatesino Cristoph Pircher è giunto 20°, mentre il piemontese Marco Barale ha concluso in 38ma piazza, dovendo fare i conti con sei errori nelle serie di tiro.

Niente da fare per l’Italia anche nella gara femminile. A vincere è stata la svedese Sara Andersson che ha costruito il proprio successo con una grande prestazione sugli sci, limitando al meglio gli errori al poligono (tre) in un’individuale condizionata da una fitta nevicata. A completare il podio sono state la tedesca Iva Moric, giunta con lo zero all’arrivo a 9.8 e l’altra teutonica Selina Grotian a 17.0 con 1+0+1+0. C’erano delle aspettative nella compagine tricolore, ma purtroppo la precisione nelle serie di tiro non c’è stata. La migliore è stata Ilaria Scattolo, 12ma con due errori negli ultimi due poligoni a 3:11.9. Più indietro la più accreditata Sara Scattolo, giunta però 15ma con ben sei errori nel tiro (1+2+1+2) a 3:40.1, mentre Fabiana Carpella ha ottenuto il 27° posto (1+2+2+1) a 5:24.4.

Foto: Federico Angiolini