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Raffaella Reggi: “Berrettini migliori il rovescio per salvaguardare il fisico. Sinner non aveva un piano B con Tsitsipas”

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Signore e signori, a Melbourne (Australia) si è fatta la storia. Lo spagnolo Rafael Nadal è entrato nella leggenda del tennis e dello sport, e grazie al successo in Finale contro il russo Daniil Medvedev ha ottenuto il 21° Slam. Un record assoluto che incorona Rafa come giocatore più vincente a livello Major della storia a precedere lo svizzero Roger Federer e il serbo Novak Djokovic fermi a 20 affermazioni.

Un torneo nel quale il fuoriclasse nativo di Manacor ha dato un forte segnale di vitalità nonostante i problemi fisici e l’avanzare dell’età. Ecco che la vittoria in rimonta, in svantaggio di due set, assume tutti i crismi dell’impresa oltre l’immaginazione.

Un torneo di grande rilievo anche per gli azzurri: Matteo Berrettini in semifinale e primo italiano nella storia; Jannik Sinner nei quarti a soli 20 anni. C’è di cui essere soddisfatti, ma il traguardo “Major” appare ancora lontano dai radar dei giocatori nostrani. Per analizzare quanto accaduto a Melbourne ci siamo rivolti a Raffaella Reggi, ex tennista di alto livello e attuale voce tecnica di Sky Sport.

Raffaella, che Finale è stata quella tra Nadal e Medvedev?

Una partita incredibile, da emozione pura. La vittoria di Nadal è uno spot per il tennis e per quello che rappresenta: record di titoli Slam e un gioco di una qualità pazzesca. Io stessa, davanti alla tv, ero coinvolta nel seguire l’evoluzione del match. L’epilogo è stato un modo anche per conciliarsi con il tennis stesso, visto quanto accaduto alla vigilia con il caso Djokovic”.

E Medvedev, dato per favorito, ha ceduto ed è stato rimontato pur essendo avanti di due set. Come è stato possibile?

Partendo dal fatto che dall’altra parte della rete c’era un campione incredibile come Nadal, io credo che il russo abbiamo molto sofferto la condizione ambientale. Il tifo contro gli ha fatto perdere un po’ la strada e sulla lunga distanza le energie mentali disperse per questo sono state un fattore discriminante“.

In questa chiave quindi possiamo interpretare le parole di Medvedev in conferenza stampa?

Sì, sicuramente. Non è facile giocare spesso in queste condizioni e nell’atto conclusivo questa variabile è stata sicuramente più favorevole a Nadal“.

Parlando di aspetti di campo, tanti stanno sottolineando come la nuova generazione di tennisti si stia dimostrando incapace di prevalere nei confronti della vecchia, pur se l’anagrafe non dovrebbe portare a un risultato diverso. Come possiamo spiegare che Medvedev, classe ’96 e nel pieno della sua maturità fisica, venga sconfitto da un giocatore di 10 anni più grande? 

La risposta che mi sono data è che questa situazione che descrivi si presenta soprattutto negli Slam. I match al meglio dei cinque set sono un altro mondo rispetto a quelli al meglio dei tre. I tennisti della nuova generazione non sono abituati, contrariamente ai “mostri sacri”, a cimentarsi in incontri che richiedono uno sforzo diverso dal punto di vista fisico e mentale. Un esempio emblematico è quello di Alexander Zverev. Per cui, io credo che sia una questione di esperienza e di gestione che Nadal, Djokovic e Federer (in forma) hanno e sfruttano come vantaggio, abituati a cambiare strategia con maggior continuità nello stesso incontro“.

In un contesto così particolare che cosa possiamo dire di Matteo Berrettini e di Jannik Sinner?

Matteo si è confermato su uno standard elevato. Il romano ha dimostrato a più riprese che la Finale di Wimbledon non rappresentava un fulmine a ciel sereno. Del resto, parliamo di un giocatore capace di raggiungere le semifinali in tre Slam diversi“.

Ma qualcosa per vincere un Major ancora manca?

Non è un mistero che, contro Nadal, Berrettini abbia fatto tanta fatica sia con il rovescio che a entrare proprio in partita. Io non posso dire che cosa debba fare tecnicamente, ma sono certa che continuerà a migliorare sulla parte sinistra del campo e le esperienze acquisite saranno utili per avere un atteggiamento al top non come nei primi due set contro Rafa. Nel terzo e nel quarto parziale ha dimostrato di esserci e quindi vedremo“.

Su Berrettini ci sono anche questioni fisiche da considerare, visti i continui stop che ha avuto nel 2021?

Indubbiamente e in merito a questo penso che il movimento del dritto, spostandosi spesso sul lato sinistro, lo porti a forzare molto con la parte degli addominali. Migliorare il rovescio ed essere incisivo anche con quel colpo potrebbe servirgli per salvaguardare meglio il suo fisico“.

Per Sinner il discorso forse è un po’ diverso, vista la sconfitta chiara contro Tsitsipas?

Sì, per lui vale un ragionamento differente. Ottimo il suo percorso, ma la sconfitta contro Tsitsipas è stata netta. Si è visto in maniera evidente che non ci sia stata partita e per questo sarà necessario sviluppare anche un piano B nel suo gioco“.

Parliamo di inserire maggiori variazioni?

Assolutamente. Nel match contro il greco è stato aggredito, non ha avuto modo di scambiare quasi mai e non ha trovato le contromisure adeguate. Deve lavorare, ma ha modo e tempi per farlo visto lo staff qualificato che ha a sua disposizione“.

Foto: LaPresse