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Jannik Sinner: “Il ranking mi interessa, ma non per il numerino. Arriverà una nuova persona nel mio staff”

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Jannik Sinner ha esordito in maniera vincente agli Australian Open 2022 e ha sconfitto il portoghese Joao Sousa in tre set. Il tennista italiano partiva con tutti i favori del pronostico contro il lucky loser lusitano ed è riuscito a imporsi col punteggio di 6-4, 7-5, 6-1. L’altoatesino ha avuto un paio di passaggi problematici nei primi due set, dove ha subito il controbreak dell’avversario, ma ne è sempre uscito brillantemente.

Il numero 10 del mondo si è così garantito la qualificazione al secondo turno, dove se la dovrà vedere contro lo statunitense Steve Johnson. L’obiettivo è chiaramente quello di farsi strada sul cemento di Melbourne, sfruttando anche il ritiro del quotato norvegese Casper Ruud, contro cui avrebbe potuto giocare in un ipotetico quarto di finale. Il 20enne ha poi analizzato la propria prestazione in conferenza stampa, soffermandosi su un aspetto sempre più importante: il ranking ATP, dove al momento l’azzurro è decimo ed è in costante ascesa.

Jannik Sinner è stato molto chiaro su questo aspetto: “Non posso dire non mi interessi. Mi interessa, eccome, ma non per il numerino di fianco al mio nome sul sito dell’ATP. Mi interessa perché la classifica è la diretta conseguenza dei risultati: gioco delle partite, le vinco, salgo qualche scalino, ma non bisogna farsi abbagliare. Certi obiettivi vanno ricercati e valutati nel medio periodo, con una programmazione che sappia tenere conto dell’evoluzione del gioco, oltreché dei risultati. L’anno scorso ho giocato circa sessanta partite e il nostro obiettivo per quest’anno è giocarne altrettante, ma solo o quasi nei tornei più importanti. Se riuscirò a competere così tanto anche nel 2022 selezionando uno standard di tornei alto vorrà dire che avrò fatto una grande stagione. Il ranking verrà di conseguenza”.

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Jannik Sinner ha poi fatto una parziale rivelazione sul prossimo futuro, introducendo una quarta persona nel suo staff ma senza rivelarne ancora l’identità e il ruolo: “Come sapete da un po’ di tempo la squadra è composta da tre persone: insieme a Riccardo Piatti ci sono il fisioterapista Claudio Zimaglia e il preparatore Dalibor Sirola. A breve ci sarà una quarta persona, ma per adesso non posso dirvi altro”.

Chiari anche gli aspetti su cui l’altoatesino deve migliorarsi: “Ci sono tante questioni tecniche da perfezionare. Penso al servizio, al gioco di volo, alla necessità di variare la palla, le rotazioni, ma non smettiamo mai di lavorarci, ci vuole pazienza. So bene che molte cose arrivano solo con il tempo, ma occorre non cullarsi troppo sugli allori, trovare il giusto equilibrio. La pazienza può essere la tua migliore amica e la tua nemica peggiore. Sembro calmo, ma ogni tanto la fretta mi spinge a sbagliare, a perdere di vista l’equilibrio del mio gioco. Per fortuna ho attorno a me un team solido che mi aiuta a rimanere calmo”.

Foto: Lapresse