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Formula 1

F1, cosa cambia nel 2022 rispetto al 2021: guida alle nuove regole e perché sarà una rivoluzione

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Il 2022 è arrivato e la speranza è un po’ la solita: avere motivi di parlare sempre meno del Covid-19 e sempre più di una manifestazione di normalità. In F1, il termine però ‘normale’ non si non si confà a quello che il Circus rappresenta: innovazione, creatività, coraggio e voglia di stupire.

Ebbene, questa sarà la stagione della tanto attesa rivoluzione regolamentare voluta da Liberty Media. Un cambiamento radicale che avrebbe dovuto concretizzarsi già nel 2021, ma il Coronavirus ci ha messo lo zampino. Conclusione: posticipo di 12 mesi per consentire alle singole scuderie di investire al meglio le proprie risorse sui nuovi progetti.

Si partirà da un “foglio bianco” e si cercherà di trarre il meglio possibile, in maniera ancora più evidente di quanto accaduto nel recente passato. Il riferimento è alle annate del 2009 e del 2014. Che cosa cambierà quindi rispetto al 2021? I punti di riferimento sono i seguenti:

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LA GUIDA ALLE NUOVE REGOLE DEL MONDIALE 2022 DI F1

1- LE RUOTE
Un cambiamento sostanziale poiché il diametro dei cerchi verrà innalzato da 13 a 18 pollici, assumendo la conformazione utilizzata in F2 già dal 2020. Questo comporterà una modifica totale degli pneumatici e dei dischi dei freni, che passeranno da 11 a 13 pollici, con ovvie ripercussioni su pinze, pastiglie e pompe, le quali saranno a loro volta di nuova interpretazione. Cambierà, dunque, qualsiasi riferimento in tema di frenata. Inoltre,  dovrebbero essere differenti anche le mescole. Liberty Media ha chiesto a Pirelli di mettere a punto nuovi compound, in maniera tale da ridurre il degrado e avere più varietà in tema di strategie. L’obiettivo è creare maggior incertezza nel corso della gara.

2 – POWER UNIT
Parliamo sempre di filosofia ibrida e da questo punto di vista si è estremizzato il concetto di affidabilità. E’ stato deciso di congelare per tre anni i propulsori. Infatti i motori 2022 dovranno essere utilizzati sino al 2024. Una novità che si è deciso di introdurre per venire incontro alle esigenze di Red Bull, tenuto conto del ritiro a fine 2021 della Honda. Il Circus delle quattro ruote ha fatto due conti e, pur di non perdere due scuderie (Red Bull e AlphaTauri), si è avallata questa modifica.

3 – L’AERODINAMICA
Novità di rilievo in questo ambito dal momento che ci sarà il ritorno dell’effetto suolo, che verrà ottenuto semplificando al massimo l’aerodinamica del telaio. Gli alettoni dovranno rispettare nuove specifiche, risultando molto meno ricercati ed efficaci rispetto a quanto accaduto nelle ultime annate. Quello anteriore, per esempio, dovrà essere tutt’uno con il musetto. Sarà quindi abolita l’intercapedine tra il muso e l’ala che caratterizza le F1 ormai dagli anni ’90. L’alettone posteriore, invece, dovrà essere più largo e alto di quello attuale. Vietati inoltre i deviatori di flusso e tutta una serie di appendici aerodinamiche. Il risultato sarà quello di avere monoposto su cui il grip meccanico sarà primario rispetto a quello aerodinamico, in maniera tale da favorire i sorpassi. Tutto questo è in funzione della riduzione della turbolenza generata dalle vetture e la conseguente perdita di efficienza aerodinamica di chi si trova in scia a un avversario. Le nuove norme sono state concepite per fare in modo che i progettisti pensino a una monoposto in cui il fondo sia la componente essenziale da cui avere grip.

4 – PARTI STANDARD E OPEN-SOURCE
Un altro aspetto importante del nuovo regolamento riguarda i pezzi che compongono una vettura. E’ prevista una suddivisione in sei categorie e non più in cinque, con alcuni cambiamenti. Le componenti elencate, o “Listed Parts” (LTC), resteranno le parti che ogni scuderia deve obbligatoriamente progettare da sé e in autonomia. Tuttavia, dal 2022 alcuni pezzi LTC verranno identificati come “Prescribed Parts” (PDC), ovvero componenti che pur venendo realizzate in proprio dai team, dovranno seguire specifiche tecniche ferree imposte dalla FIA. Le parti trasferibili, o “Transferable parts” (TRC), saranno, come è stato finora, quelle che potranno essere acquistate da un altro team. Verrà però ampliato il ventaglio dei pezzi standard, o “Standard parts” (SSC), vale a dire componenti realizzati da un’azienda selezionata dalla Federazione Internazionale dell’Automobile tramite una gara d’appalto per una fornitura unica a tutte le scuderie. Infine, molte parti facenti parte della categoria TRC e della “Free Supply Components” (FSC), cioè pezzi realizzati da aziende esterne al team a condizione che non si tratti di un’altra squadra, verranno spostate nella nuova categoria “Open-source components” (OSC). Quest’ultima riguarderà componenti che non dovrebbero avere delle conseguenze sul piano della prestazione pura, ma imporrà che il progetto di ognuna di esse venga reso disponibile a tutti i concorrenti del campionato.

5 – IL BUDGET CAP
In conclusione, parlando di questione economiche, il Budget Cap è una novità importante perché, pur introdotta già nel 2021, avrà delle limitazioni ancor più incisive. Il tetto di spesa per ogni team verrà, infatti, abbassato di 5 milioni di dollari rispetto a quello attuale (con la prospettiva di ridurlo di altri 5 milioni nel 2023). Il target è quello di ridurre le differenze tra le scuderie più ricche e quelle con meno risorse, allo scopo di innalzare la competitività.

Da ciò si può dedurre come i cambiamenti siano significativi e accumunati da un concetto molto chiaro: maggior competizione e più spettacolo. Vedremo se sarà veramente così.

Foto: Florent Gooden / LPS