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Biathlon

Biathlon, Coppa del Mondo Ruhpolding 2022. Qui l’Italia maschile non sale sul podio da 17 anni

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Nei prossimi giorni il biathlon ritroverà una delle proprie “Classiche Monumento”, ovvero Ruhpolding. Non bisogna dimenticare come proprio queste nevi abbiano tenuto a battesimo la Coppa del Mondo, poiché la località della Baviera fu teatro della prima gara di sempre valevole per il circuito maggiore. Era il 13 gennaio 1978 e si tenne un’individuale vinta dal tedesco dell’Est Klaus Siebert davanti al connazionale Eberhard Rösch e al tedesco dell’Ovest Andreas Schweiger. Da allora il borgo bavarese è mancato dal calendario solo tre volte, l’ultima delle quali nel 2020-21, ma solo a causa della razionalizzazione degli spostamenti decisa per ridurre al minimo i rischi di contagio da Covid-19.

Sino a oggi a Ruhpolding si sono disputate 90 gare maschili individuali di primo livello (23 venti km, 40 sprint, 16 inseguimenti, 11 mass start), di cui ben dieci con valore iridato diluite nelle edizioni 1979, 1985, 1996 e 2012. Su queste nevi sono quarantuno gli atleti capaci di imporsi in almeno una competizione. Fra di essi il più vincente in assoluto è il francese Martin Fourcade, il quale è stato in grado di raccogliere ben 12 successi (tre ori iridati nel 2012, due nel 2013, due nel 2016, due nel 2017, una nel 2018 e due nel 2020).
Sono invece quattro gli uomini in attività ad aver già primeggiato su queste nevi. Tra di essi, Johannes Bø ha ottenuto 5 affermazioni (una nel 2015, una nel 2016, una nel 2018 e due nel 2019). Si sono invece imposti 1 volta Jakov Fak (oro iridato 2012), Simon Eder (2016) ed Erik Lesser (2016).

Guardando invece ai podi, sono tredici i biathleti tuttora in azione ad aver già fatto il proprio ingresso nella top-three in quel di Ruhpolding. La graduatoria è capitanata da Johannes .
6 (5-0-1) – BØ Johannes Thingnes [NOR]
4 (0-3-1) – FILLON MAILLET Quentin [FRA]
3 (1-1-1) – EDER Simon [AUT]
3 (0-2-1) – BØ Tarjei [NOR]
2 (1-1-0) – FAK Jakov [SLO]
2 (0-2-0) – EBERHARD Julian [AUT]
2 (0-0-2) – GARANICHEV Evgeniy [RUS]
2 (0-0-2) – DOLL Benedikt [GER]
1 (1-0-0) – LESSER Erik [GER]
1 (0-1-0) – MALYSHKO Dmitry [RUS]
1 (0-0-1) – KRCMAR Michal [CZE]
1 (0-0-1) – GUIGONNAT Antonin [FRA]
1 (0-0-1) – CHRISTIANSEN Vetle Sjåstad [NOR]

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Ragionando invece per nazione, si evince come a Ruhpolding la Norvegia e la Germania abbiano ingaggiato nel corso del tempo un’autentica lotta fra titane. Tuttavia si notano diversi particolari interessanti, sviscerati dopo la tabella sottostante.
70 (28-21-21) – NORVEGIA
69 (26-19-24) – GERMANIA [All-Inclusive]
43 (19-15-9) – FRANCIA
22 (2-9-11) – RUSSIA
14 (7-4-3) – URSS + CSI
13 (3-4-6) – ITALIA
10 (1-5-4) – AUSTRIA
10 (0-5-5) – REP.CECA [All-Inclusive]
7 (1-3-3) – SVEZIA
6 (2-2-2) – BIELORUSSIA
3 (0-2-1) – FINLANDIA
2 (1-1-0) – SLOVENIA
1 (0-0-1) – USA
In primis è interessante notare come i biathleti russi non riescano a vincere a Ruhpolding addirittura dal lontano 1996! In secondo luogo è curioso osservare come i cechi abbiano raccolto ben dieci podi, senza tuttavia mai riuscire a primeggiare.

Infine, è un dato di fatto come da queste parti l’Italia – forte di ben 13 top-three raccolti con sette differenti atleti – sia indiscutibilmente la quinta forza in campo, ovverosia la migliore nazione alle spalle delle quattro superpotenze storiche.
Il primatista azzurro è Andreas Zingerle, che ha raccolto quattro podi, tutti nel format dell’individuale. In ordine cronologico l’attuale tecnico della squadra élite ha concluso nel 1988, nel 1991, nel 1992 e nel 1994.
Seguono a quota due Pier Alberto Carrara (entrambi nel 1991, nell’individuale e nella sprint), Patrick Favre ( nella sprint del 1994, in quella del 1995) e Johann Passler (bronzo iridato nel 1985 e nell’individuale del 1988).
Infine a uno troviamo Luigi Weiss (bronzo nella sprint dei Mondiali 1979), Renè Cattarinussi (bronzo nella sprint iridata 1996) e René Laurent Vuillermoz ( nella sprint del 2005).
Sono ormai passati 17 anni, ma il risultato del quarantunenne valdostano rappresenta ancora oggi l’ultimo top-three italiano a Ruhpolding.

Infatti la tendenza storica non è confermata dagli uomini in attività, per i quali il bilancio è decisamente più scarno. Lukas Hofer ha raccolto due piazzamenti nella top-ten, incamerando come miglior risultato il posto nella sprint del 2019. Dominik Windisch ha sempre faticato in Baviera, arrivando al massimo 11° nell’inseguimento del 2017. Dal canto suo Thomas Bormolini ha fatto capolino due volte in zona punti, con la 32ma posizione nella sprint del 2020 come miglior risultato. Nessun altro italiano tuttora in azione si è presentato fra i primi quaranta.

STAFFETTE
Come spesso accade, a Ruhpolding sono in programma anche delle staffette. Alla luce della lunghissima tradizione dell’impianto, non sorprende come in campo maschile se ne siano sinora disputate ben 37. Questa la graduatoria dei successi:
13 – NORVEGIA (compreso l’oro iridato 2012)
5 – GERMANIA UNITA
5 – GERMANIA EST (compreso l’oro iridato 1979)
4 – FRANCIA
3 – URSS (compreso l’oro iridato 1985)
2 – GERMANIA OVEST
2 – RUSSIA (compreso l’oro iridato 1996)
1 – AUSTRIA
1 – BIELORUSSIA
1 – ITALIA
Il successo italiano è molto datato, essendo arrivato il 19 gennaio 1992. Quel giorno si imposero Pier Alberto Carrara, Johann Passler, Edmund Zitturi e Andreas Zingerle.

Il movimento azzurro ha inoltre raccolto altri tre podi.
Il 20 gennaio 1980 Arduino Tiraboschi, Adriano Darioli, Celestino Midali e Luigi Weiss conclusero terzi.
Quindi il 16 gennaio 1994 Patrick Favre, Johann Passler, Pier Alberto Carrara e Hubert Leitgeb si piazzarono secondi.
La stessa posizione fu occupata il 29 gennaio 1995 da Renè Cattarinussi, Wilfried Pallhuber, Patrick Favre e Pier Alberto Carrara.

Foto: La Presse