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Australian Open 2022, Matteo Berrettini campione vero! Monfils domato al 5° set, e ora semifinale con Nadal!

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Matteo Berrettini, a distanza di poco più di due anni dagli US Open 2019 e a sei mesi dalla finale di Wimbledon 2021, torna in semifinale in un torneo del Grande Slam. Batte il francese Gael Monfils in una partita da montagne russe nell’ultimo match sulla Rod Laver Arena, per 6-4 6-4 3-6 3-6 6-2, in 3 ore e 49 minuti, e raggiunge così Rafael Nadal, che ha anch’egli dovuto faticare per cinque parziali contro il canadese Denis Shapovalov. Una prova di grande carattere, quella del romano, di nuovo in grado di girare la partita nel momento in cui sembrava scivolar via. Ed è da ammirare, la sua testa, perché è quella che sta facendo ogni giorno di più la differenza da quando è entrato nel giro dei grandi. Senza più uscirne.

Tutto sostanzialmente tranquillo nei primi quattro giochi, poi il punto di rottura arriva nel quinto: il break si divide a metà tra errori di Monfils (tra cui un doppio fallo) e bellezze di Berrettini, che con il dritto procede a realizzare buchi nella Rod Laver Arena. Il suo servizio è semplicemente implacabile, il che contribuisce a far vincere al romano 11 punti di fila in questa fase del match. Il francese, in un modo o nell’altro e con i suoi occasionali numeri da showtime, rimane a galla e sul 5-4 ha anche una palla per il controbreak, cancellata prontamente da un ace. La versione martello di Berrettini, però, non concede niente: 6-4.

Oltre al dritto, anche il rovescio slice del numero 7 del mondo trova il modo di dare a più riprese fastidio al transalpino. Nel primo game del secondo set la lotta è aspra, ma in qualche modo Monfils riesce a salvarsi. Sull’1-2 momento molto critico per il numero 1 d’Italia, che deve fronteggiare due palle break: sulla prima si costruisce il punto per chiuderlo col dritto, sulla seconda sfodera un per lui inusuale serve&volley. Un dritto largo causa una terza chance per il francese, ma basta un ace, il sesto, a mettere in chiaro le cose. Il gioco si prolunga, arriva oltre i 20 minuti, raggiunge le dieci parità, ma lo vince Berrettini, tra gli applausi del suo angolo. Nel fatidico settimo gioco arriva l’opportunità a favore del romano, che la sfrutta con il dritto strappando il servizio a 30. Da questo momento non ci sono più problemi, e la conquista del secondo 6-4 è solo questione di precisione e sicurezza.

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Altro gioco un po’ sofferto è il secondo del terzo parziale, che però Berrettini tiene con molta meno fatica rispetto all’agonia di metà secondo set. Una possibilità di allungare definitivamente il romano se la riesce a procurare pochi minuti dopo, ma da quel momento, quasi improvvisamente, si avverte un cambiamento. Il gioco di Monfils inizia a funzionare meglio, ed arriva così il suo primo break nel sesto game, iniziando a ribaltare anche la questione della fiducia con diversi vincenti di primo livello. Il francese si rende sostanzialmente inattaccabile alla battuta e recupera con il 6-3.

Con il tempo appare chiaro che il transalpino non è in alcun modo intenzionato a uscire dalla Rod Laver Arena senza lotta, e appare sempre più in condizioni migliori rispetto a un Berrettini che fa notare una maggiore difficoltà nel trovare il tempo giusto sulla palla. Monfils gli strappa di nuovo la battuta nel quinto gioco, potendo far conto su maggiori soluzioni nel particolare momento, e potendo anche fare affidamento su una condizione fisica che lo sostiene moltissimo, senza fare nulla per negare questo suo status di più pimpante in campo. L’italiano, in qualche modo, prova a reggersi sul servizio, ma si ritrova ancora in difficoltà sotto 3-5. Riesce ad annullare, con qualsiasi schema possibile e immaginabile, quattro set point, ma al quinto è costretto a cedere: si va al quinto.

Proprio quando tutto sembra indicare in Monfils l’uomo più lanciato, sul 30-30 del primo game del set decisivo arriva il punto che, forse, segna la svolta, con un gran lob difensivo di rovescio di Berrettini e volée a seguire dopo il tentato tweener del francese. Quella palla break non viene trasformata, ma basta a cambiare radicalmente la situazione in campo. Senza forse capire neanche come, il francese si ritrova sotto 4-0, di nuovo travolto da una fiducia ritrovata dal numero 1 d’Italia, che riprende a tirare di dritto alla sua maniera. Mentre qualche spettatore che supera i ranghi dell’idiozia continua a disturbare tutti e due i giocatori, l’uomo venuto da Roma prende in mano la situazione, non concede nulla al servizio fino al 5-2 40-0, poi non converte i primi due match point, ma al terzo può alzare le braccia. Semifinale, di nuovo.

Molti i paradossi della partita, con Monfils che realizza più ace di Berrettini, 15 contro 12, e l’italiano che viaggia al 61% di prime in campo, un dato particolare per lui che è abituato a viaggiare più in alto in questo senso, e che si è ritrovato ad avere un calo netto nel secondo e terzo set. 51-55 contro 49-55 il conto vincenti-gratuiti, a mostrare che la partita, più che dai numeri, è stata decisa dai momenti, da quel che è stato il campo.

Foto: LaPresse