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Tennis, pagellone 2021: Jannik Sinner e Matteo Berrettini promossi, Ruud e Alcaraz le rivelazioni

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Si è appena conclusa la stagione tennistica 2021, anno ricco di soddisfazioni per l’Italia del tennis, che ha celebrato nuovi record in serie e risultati iconici al vertice (le finali di Matteo Berrettini a Wimbledon e Jannik Sinner Sinner a Miami, sino alla presenza dei suddetti tennisti alle Finals nostrane).
E’ dunque tempo di verdetti, con una panoramica generale tra conferme, rivelazioni, ascese e discese. Andiamo quindi a stilare il pagellone del tennis mondiale a livello maschile del 2021, inserendo differenti categorie.

PAGELLONE TENNIS 2021

LA TOP3 MONDIALE

Novak Djokovic 9,5. Quella del serbo è l’annata della costanza, nella quale l’attuale numero 1 al mondo sfiora il Grande Slam, a un passo dal traguardo. La triplice vittoria nei Major è la conferma della forza del 34enne nativo di Belgrado, il quale, nonostante l’ingresso veemente dei Next Gen, riesce ancora farla da padrone. Lo strapotere mentale e fisico del serbo emerge sui cinque set, nelle sfide più importanti. Impressionante è la sua capacità di vincere partite estremamente lottate, come i successi su Nadal e Tsisipas al Roland Garros.
Nell’annata dei record o quasi, è mancato anche il sigillo rappresentato dalle Olimpiadi, l’unico vero riconoscimento di cui è privo il serbo: Djokovic è giunto in semifinale, salvo esser poi eliminato per mano di Zverev in tre set. Alle Finals altra sfida di nervi vinta dal tedesco in semifinale, ma il giudizio non cambia: nel 2022 sarà l’uomo da battere, ancora il favorito sui 5 set.

Daniil Medvedev 9. E’ l’unico giocatore che è riuscito a sconfiggere Djokovic a livello Slam, in finale agli Us Open. Traguardo storico, da annali del tennis. Il russo è una lieta conferma, la seconda forza mondiale per distacco. Medvedev ha concluso l’annata con quattro titoli all’attivo, due a livello 250, un Masters1000 e lo Slam americano, eguagliando in termini di prestigio il 2019, anno che lo lanciò nel tennis che conta.
Tre le finali perse da Medvedev, su palcoscenici importanti come l’Australian Open, il Masters1000 di Parigi Bercy e le Finals. Pesante l’acuto conclusivo con la vittoria in Coppa Davis con la Russia, da vero protagonista e senza perdere alcuna sfida. Dietro al gotha del tennis, il ricambio incombe e il moscovita è la prima alternativa.

Alexander Zverev 9,5. Ha acquisito la maturità del campione, dopo alti e bassi che lo avevano portato a perdere quota in classifica. Il 2021 di Zverev è l’anno della consacrazione, salvo qualche lieve passaggio a vuoto, come l’assenza di risultati sull’erba. Al di là di ciò, il teutonico è competitivo in ogni contesto, vince ben sei tornei, tutti dal peso specifico elevato, e riesce nell’impresa di centrare il secondo titolo alle Finals in un cammino nel quale sconfigge sia Djokovic che Medvedev. L’unico tallone d’Achille nel suo prestigioso curriculum rimangono gli Slam, un vuoto colmabile già a partire dall’Australian Open. Va rimarcata la sfida in semifinale contro Tsisipas al Roland Garros, d’antologia per il pathos generato, vinta in cinque set dal greco. Abbiamo trovato il miglior Zverev, potenzialmente ingiocabile in ogni contesto.

LA DELUSIONE DELL’ANNO

Denis Shapovalov 6. Eterno incompiuto, a secco di titoli anche nel 2021. Un talento come il suo può sfolgorare le masse, lasciare attoniti per la facilità nell’esecuzione dei colpi tramite movimenti eleganti e con l’ausilio di un rovescio ad una mano mancino esteticamente ineguagliabile, eppure si perde in un bicchier d’acqua. La classe del canadese non si discute, l’efficacia del suo tennis sì. Nessun progresso dal punto di vista della riduzione dei gratuiti, troppe pause mentali e le solite promesse mai rispettate. Eccezion fatta per l’ottima semifinale a Wimbledon, il 2021 di Shapovalov è poco altro. E dire che la cura Youzhny sembrava dare i primi effetti sul finire del 2020…Un passo avanti, tre indietro.

LA SORPRESA DELL’ANNO

Casper Ruud 7,5. Il norvegese ha compiuto lapalissiani passi in avanti, entrando in top 10 e smentendo gli scettici, rei di affermare il suo tennis come poco variabile e solamente predisposto alla terra rossa. Certo, le fortune del norvegese nascono su questa superficie (ben quattro le affermazioni sul rosso nel 2021), ma vanno altresì evidenziati i chiari progressi sul cemento: la percentuale di prime palle è salita in media sopra al 70% e il dritto ha compiuto un definitivo salto di qualità lavorando sulla profondità e la capacità di trovare il vincente. Il 2021 di Ruud è da ricordare per i cinque titoli totali, il best ranking al numero 8 e la storica semifinale alle Finals.

ASCESA DELL’ANNO

Carlos Alcaraz 7,5. Il giovane spagnolo è pronto a prendersi tutto e in questa stagione ha dato un assaggio della sua potenza. E’ stato l’anno delle prime volte, delle esperienze formative, utili ad un 18enne in cerca del passaggio del testimone del tennis iberico. Il primo titolo in carriera ad Umago, i quarti di finale agli Us Open sconfiggendo tra gli altri Tsisipas, la semifinale a Vienna e la vittoria alle Next Gen Atp Finals sono il preambolo a ciò che verrà. Il capitale umano sul quale lavorare è immenso, le doti fisiche sono al di sopra della norma. Se son rose, fioriranno.

Cameron Norrie 7,5. L’inglese ha sorpreso il grande pubblico, passando dal ruolo di comprimario a quello di top 15. Norrie ha reso uno stile tipicamente difensivo la sua vera arma, riuscendo a consolidare la forza da fondo campo e creando la sua trappola, costituita da variazioni mancine con il back e cambio di traiettorie.
La sua annata è il simbolo di questa crescita e recita complessivamente due titoli, tra i quali spicca il Masters1000 ottenuto ad Indian Wells, spalmato su due settimane. La presenza alle Finals, seppur da riserva, è un premio ed un punto di partenza.

I TOP3 ITALIANI

Matteo Berrettini 8,5. La rincorsa ai Championships ha reso l’Italia ancor più fiera di un’estate magica. La finale persa contro Djokovic è la storia, l’apice del nostro movimento. Resta un 2021 da incorniciare con i trionfi a Belgrado ed al Queen’s, celebre Atp 500 dalla storia secolare. Gli infortuni hanno compromesso le sue prestazioni e lo hanno costretto a molteplici stop inaspettati: il primo da Gennaio ad Aprile, il secondo alle Olimpiadi ed il terzo alle Finals. Fa male vedere un leone fermato dal suo fisico, tuttavia ciò non gli ha impedito di cogliere altri risultati di spicco quali i quarti di finale ottenuti sia al Roland Garros sia agli Us Open. Senza problemi fisici Berrettini non è inferiore ai primi cinque, ma il suo 2021 resta da incorniciare ed ha impresso un tassello nella storia del tennis azzurro.

Jannik Sinner 8. Diversi gli exploit dell’allievo di Riccardo Piatti che ottiene ben quattro titoli, una finale 1000, la storica top 10 e le Finals da ripescato. Sinner ha gli occhi addosso da tutti, aspettative colossali, ma le gestisce e ne fa stimolo con la consueta umiltà, palesata nell’atteggiamento in campo e nelle dichiarazioni post-partita. Questa stagione gli ha permesso di maturare, completare il suo gioco e risolvere il neo del servizio. L’altoatesino ha giocato alla pari contro i migliori al mondo, come dimostrano le vittorie contro top 20 come Schwartzman, Hurkacz, Ruud, Monfils e Karatsev. L’unico momento critico, a cavallo tra Luglio e Agosto, è stato brillantemente superato. Anche Sinner è pronto a spiccare il volo.

Lorenzo Sonego 7. Solita grinta e cuore a caratterizzare una buona stagione, con un calo negli ultimi mesi. Il torinese vince il secondo titolo in carriera, nell’Atp 250 di Cagliari e raggiunge un’entusiasmante semifinale al Foro Italico, in un cammino ricco di emozioni dove sconfigge avversari quotati come Rublev e Thiem. La semifinale contro Djokovic è un dramma di livello altissimo, nel quale l’allievo di Gipo Arbino sfodera una grande rimonta nel secondo set, salvando due match point e allunga la sfida al terzo set. Sonego è atteso da nuove conferme a partire dal 2022, incominciando dal rendimento sul cemento, superficie tecnicamente amica, ma scarna di risultati in questa annata.

Foto: Lapresse