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Tennis, è morto Manolo Santana: fu il primo spagnolo a vincere Wimbledon

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Il tennis di Spagna perde uno dei suoi grandi, cui aveva già intitolato il campo centrale della Caja Magica di Madrid, sede dell’annuale Masters 1000 fin dal 2009. E’ morto Manuel Santana, da tutti conosciuto come Manolo, autentico pioniere del tennis nel Paese e tra i più importanti giocatori al mondo poco prima che l’Era Open prendesse piede.

Nato a Madrid il 10 maggio 1938, fu ritenuto tra i primi 10 giocatori al mondo tra il 1961 e il 1967, e in particolare venne considerato il numero 1 nel 1966. Cresciuto con, per e sulla terra rossa, seppe adattarsi molto bene anche alle altre superfici, ma fu sul mattone tritato che colse i primi grandi successi. Secondo l’ATP vinse 20 titoli, ma in realtà sono molti di più: se ne possono contare 74.

Fu grande rivale di Nicola Pietrangeli, cui tolse la gioia di vincere per la terza volta consecutiva il Roland Garros nel 1961, sconfiggendolo in cinque set. Ci riuscì di nuovo, stavolta in quattro e da favorito, nel 1964, mentre l’anno prima aveva vinto in doppio in coppia con Roy Emerson. L’anno dopo sconfisse Cliff Drysdale, gloria del Sudafrica del tempo, agli US Championships (come si chiamavano allora gli US Open), mentre fu del 1966 la più importante delle gioie, quella di Wimbledon: fu “salvato” all’esordio dal ritiro del giapponese Isao Watanabe dopo il primo set, ma fino ai quarti il percorso fu impeccabile. Sconfitti gli australiani Ken Fletcher e Owen Davidson in cinque parziali, si trovò davanti Dennis Ralston, che impedì una rivincita con Drysdale. Fu il californiano, anche lui scomparso a dicembre, ma un anno fa, a uscire sconfitto in maniera piuttosto netta. Sarebbe rimasto l’unico spagnolo vincitore sui sacri prati prima di Rafael Nadal nel 2008 e 2010.

Fu anche vincitore olimpico nel 1968, ma a Città del Messico, quando sconfisse l’altro Manuel del tennis iberico, Orantes, il tennis era ancora sport dimostrativo. Fronteggiò e sconfisse tutti i grandi del suo tempo: Pietrangeli, Rod Laver, Emerson, Luis Ayala, Bob Hewitt, Arthur Ashe, Lew Hoad per citare i più noti. E trascinò la Spagna in finale di Coppa Davis due volte, nel 1965 e 1967: era l’epoca del Challenge Round e fu sempre l’Australia a troncare le speranze spagnole. Dal 1980 al 1985 e poi dal 1995 al 1999 fu capitano proprio di Davis. Dal 2009 è stato direttore del torneo di Madrid, che gli intitolò, come detto, il campo centrale, e nel 1984 era stato introdotto nella Hall of Fame di Newport.

Foto: LaPresse