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Motomondiale, dal 2022 diverse novità: rivisti i limiti di età, limitate alcune componenti e nasce il “giudice dei fatti”

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Siamo ormai ai titoli di coda del 2021 e anche il Motomondiale inizia a pensare a quel che sarà della sua nuova annata. Rispetto alla Formula Uno, che vedrà la tanto attesa rivoluzione tecnica, le due ruote non vivranno particolari cambiamenti. Qualcosa cambierà, come ogni anno, e l’ufficialità è arrivata nelle scorse ore. La Grand Prix Commission, composta da Carmelo Ezpeleta (Dorna), Paul Duparc (FIM), Herve Poncharal (IRTA), Lin Jarvis (Yamaha) e Paolo Ciabatti (Ducati), ha deciso di apportare alcuni cambiamenti ai propri regolamenti, che andranno a toccare diverse aree inerenti il mondo della MotoGP, e non solo. Proviamo ad andare con ordine.

NOVITA’ REGOLAMENTARI MOTOMONDIALE

ETA’ PILOTI – E’ stato innalzato il limite di età per partecipare al Motomondiale. Ovviamente questa modifica va a colpire soprattutto Moto3 e Moto2. L’età minima di queste due categorie passa dai 16 ai 18 anni a partire dal 2023, mentre per la MotoGP il limite sarà di 18 anni. Per la Moto3 si farà un’eccezione per il vincitore del Campionato FIM Moto3 Junior e quello della Rookies Cup, che potranno correre grazie ad una wild-card. Ulteriori deroghe vengono applicate ai piloti che iniziano la stagione 2022 della Moto3 avendo compiuto 16 anni, per permettere loro di avere continuità e correre anche nel 2023.

REGOLAMENTO DISCIPLINARE –  Forse l’aspetto più importante. Nasce la nuova figura del Judges of Facts, che valuterà eventuali infrazioni del regolamento, come partenze anticipate oppure i famigerati track limits. Non si potrà fare appello contro la decisione di questi giudici, mentre proteste e appelli, oltre alle decisioni del FIM MotoGP Stewards Panel, saranno ancora comunicate sui monitor o sulle bacheche ufficiali, e saranno così ritenute valide.

LIMITE DI TEMPO – In ogni classe i piloti dovranno mettere a segno un tempo almeno uguale al 105% della migliore prestazione nella stessa sessione o in qualifica. La modifica si attesta su un 2%, dato che in precedenza la percentuale era del 107%.

REGOLAZIONE ALTEZZA – E’ stata approvata una procedura di controllo delle moto che dispongono di sistemi passivi di regolazione dell’altezza (l’ormai celebre holeshot introdotto dalla Ducati e, successivamente, copiato anche da diverse rivali). I team dovranno consegnare disegni e modelli CAD 3D completi di questi sistemi e le parti omologate nel 2021 verranno usate ancora nel 2022, ma dovranno essere verificate secondo le procedure.

MOTO2 E MOTO3 – Nella classe mediana saranno consentiti condotti al parafango utilizzati con il solo scopo di raffreddare il sistema di frenata e dovranno essere approvati prima di essere portati in pista. Per quanto riguarda la classe più leggera, invece, vedremo componenti definite “Performance Parts” che dovranno essere omologate: cablaggio completo della moto (che comprende i collegamenti all’airbox, al dashboard, all’acceleratore, agli interruttori del manubrio e a quelli di spegnimento), gruppo completo della pompa del carburante per (compresi connettori e tubi flessibili), regolatore di pressione.

SICUREZZA – Sono state definite le linee guida per un abbigliamento adeguato. Questo deve essere fatto in modo da proteggere il pilota in caso di incidente e qualsiasi parte che possa essere usata per scopi aerodinamici non sarà permessa.

REGOLAMENTO MEDICO – Vedremo una maggiore rigidità per quanto riguarda il via libero dei medici nel mandare in pista un pilota nel suo recupero da un infortunio. In caso di dubbi, si potrà chiedere un’ulteriore opinione medica con altre prove per determinare la condizione fisica del pilota.

CASCHI – Dovranno essere controllati dal Direttore Tecnico, prima di essere riconsegnati al pilota o al team manager. In caso di infortunio alla testa, il casco dovrà essere portato al Laboratorio FIM dell’Università di Saragozza per ulteriori esami e analisi non-distruttive. Dopo l’ispezione, il casco verrà riconsegnato al pilota, al team o al costruttore.

Foto: Lapresse