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MotoGP, perché il 2021 è stato il miglior anno in top-class anche senza il titolo? Numeri importanti

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Ducati? Avversario forte, ma non vince mai“. Con queste parole si era espresso negli ultimi tempi il Team Manager della Honda, Alberto Puig, parlando del rendimento della Rossa in MotoGP.

Non si può certo dargli torto se il discorso lo si va a improntare sul risultato del titolo mondiale più ambito, quello piloti, che nel 2021 ha sorriso alla Yamaha con il francese Fabio Quartararo. Tuttavia, oltre al successo nel Mondiale costruttori, Ducati ha argomenti per rispondere alle affermazioni di Puig e dimostrare come la stagione conclusa sia stata la migliore della scuderia di Borgo Panigale in top-class.

Con un totale di 24 podi, infatti, Francesco “Pecco” Bagnaia (secondo nel mondiale), Jack Miller, Jorge Martin, Johann Zarco ed Enea Bastianini hanno permesso a Ducati di stabilire un nuovo record per il proprio marchio, migliorando il riscontro del 2019 pari a 17.

MotoGP, Alberto Puig: “La Ducati va forte, ma non vince mai”

Grazie poi ai sette centri stagionali, la Rossa è stata la scuderia con maggior vittorie nella classe regina nel 2021, potendo annoverare un podio tutto ducatista a Valencia (Spagna), grazie a Bagnaia, Martin e a Miller, cosa che non si era mai verificata da quando la scuderia italiana è entrata nella massima cilindrata (2003).

A ciò va allegata la considerazione che per la seconda volta consecutiva e per la terza in assoluto, Ducati ha conquistato almeno il titolo costruttori, grazie a Bagnaia (167 punti), Miller (63 punti), Zarco (86 punti), Martin (25 punti) e a Bastianini (16 punti).

Numeri importanti che possono promettere bene in vista del 2022, per completare l’opera e centrare un iride che manca dal 2007, quando fu il funambolico Casey Stoner a prevalere. Le basi ci sono decisamente.

Foto: LaPresse