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Coppa Davis, Gianni Ocleppo: “Nel 2022 l’Italia sarà favorita. Sinner e Berrettini pronti per uno Slam”

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Il percorso dell’Italia nella Coppa Davis 2021 si è chiuso nel modo peggiore. Un ko davvero amaro contro la Croazia, un avversario di sicuro valore, certo, ma che appariva comunque alla portata dei nostri portacolori. Per fare il punto della situazione su quanto si è visto al PalaAlpitour di Torino e per analizzare la situazione del movimento tennis a 360°, Dario Puppo, nel corso della trasmissione “TennisMania” di Sport2u, in collaborazione con OA Sport, ha intervistato Gianni Ocleppo, presidente del comitato organizzatore delle ATP Finals del capoluogo piemontese.

Il primo commento, ovviamente, è andato a toccare l’eliminazione degli azzurri per 1-2 contro la Croazia.

“Come si suol dire, quando si perde si ha sempre torto, ma penso che ci siano diverse attenuanti. Non è mai facile affrontare un evento simile con due tennisti esordienti, perchè a livello mentale significa parecchio giocare per il tuo Paese. Per assurdo abbiamo sconfitto la squadra, sulla carta, più difficile, ovvero gli USA, che avevano a disposizione due giganti come Reilly Opelka e John Isner su un campo veloce. In quella occasione Jannik Sinner ha messo in scena una prestazione eccezionale, come sempre. Non avevamo a disposizione Matteo Berrettini e, ne sono sicuro, con lui ora staremmo pensando a chi dovevamo affrontare in semifinale”.

Molte critiche sono piovute su Lorenzo Sonego, “reo” di avere perso contro il modesto croato Borna Gojo.

“Iniziamo subito con il dire che non è certo un colpevole. Lorenzo è un signor giocatore, anzi un campione, ma caricato di una responsabilità enorme. Nel complesso ha giocato abbastanza bene, ma ha perso contro un rivale contro cui non dovrebbe perdere. Non guardo tanto al numero 279 del mondo, perchè come si è visto la classifica è bugiarda”.

Gianni Ocleppo passa poi ad analizzare la squadra italiana nel suo complesso.

“Non dimentichiamo che avevamo anche l’esordio del nuovo capitano Filippo Volandri. Lui aveva meglio di chiunque altro il polso della situazione per capire chi far scendere in campo e quando. Poi, ovviamente, ora tutti dicono ‘Come mai non ha giocato Fabio Fognini in singolare?’. Dopo sono bravi tutti a parlare. Sonego arrivava da un buon momento, era carico e voglioso di dimostrare davanti al suo pubblico e, soprattutto, alla sua città, il suo valore. E’ stato tradito dall’emozione. Capita. Sicuramente nel terzo set non ha giocato bene. Doveva chiudere i conti dopo aver fatto suo il secondo, ma è mancato nel momento clou. Ad ogni modo, con la formazione titolare, già dal prossimo anno saremo i favoriti assieme alla Russia. 2 set su 3 sul veloce? Non vedo nessuno meglio di noi”. 

Un altro appunto che è stato fatto riguarda il non aver fatto giocare Simone Bolelli nel doppio…

“Simone si è sempre allenato nei giorni di Torino, ma non era al 100%. So bene che ha vinto uno Slam assieme a Fabio Fognini, ma parliamo comunque del 2015, sei anni fa. Tanto tempo fa. La coppia Fognini-Sinner non aveva mai giocato assieme e ha perso contro i numeri 1 del mondo, che sono quasi impossibili da sfidare sul loro servizio. Ad ogni modo il doppio ci manca, non è all’altezza dei singolari. Ci serve tempo e amalgama”. 

Un doppio sempre più importante in questo nuovo format della Coppa Davis.

“Penso che in questa Coppa Davis sia necessario rivedere qualcosa. Abbiamo rischiato di venire eliminati dalla Colombia, per un solo match perso. Con la vecchia formula finiva con un comodo 4-1 per noi. 3 set su 5 non avremmo avuto problemi con i singolaristi colombiani. In questo modo c’è troppo livellamento, anche a livello di fattore campo. Una volta era tutta un’altra cosa”. 

Dalla Coppa Davis, all’Italia che si lancia verso il 2022.

“Jannik Sinner e Matteo Berrettini potrebbero davvero regalarci il sogno di uno Slam. Un risultato che manca dal lontano 1976 con Adriano Panatta. Non esagero, ma uno dei due potrebbe già centrare l’impresa. L’altoatesino non penso sia ancora pronto per Wimbledon, mentre ‘Berre’ può vincere ovunque e l’ha dimostrato. Nel 2021, dopotutto, ha perso sempre e solo contro Novak Djokovic nei Majors”. 

Ultima battuta su Andrea Gaudenzi, presidente della ATP.

“Non solo è italiano, ma è anche il primo non anglosassone a raggiungere quell’incarico. Ha un piano importantissimo che sta mostrando a tutte le Federazioni, a tutti i membri del consiglio ATP ed ai direttori dei tornei del Grande Slam. Sono convinto che sarà recepita la sua idea, ovvero unificare il tennis per una maggiore visibilità. ATP, ITF e WTA assieme per un passo in avanti ulteriore”. 

Foto: Lapresse