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Coppa Davis 2021, Serbia-Kazakistan 0-1: Mikhail Kukushkin vince una partita epica con Miomir Kecmanovic

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Momenti di tennis epico alla Caja Magica di Madrid, quello che sa regalare soltanto la Coppa Davis. Il Kazakistan inizia con il piede giusto la sfida dei quarti di finale con la Serbia, portandosi a casa il primo singolare. Ma più che singolare, dovrebbe essere definita guerra, quella tra Mikhail Kukushkin e Miomir Kecmanovic: tre ore e diciotto minuti di capovolgimenti di fronte, conclusi a favore del primo con il punteggio di 7-6 4-6 7-6, con il terzo set strapieno di emozioni e di pathos. Si mette male per la Serbia, che dopo aver assaporato il successo con quattro match point non sfruttati ora deve necessariamente aggrapparsi a Novak Djokovic. 

L’avvio sembra raccontare una storia completamente diversa, con il break immediato per Kecmanovic, ma si fa prendere un po’ dalla tensione, venendo raggiunto nel quarto gioco. È sempre lui quello che soffre un po’ di più nei turni di battuta, e il tutto viene sublimato nel tie-break, quando perde immediatamente il servizio, recupera il minibreak per poi buttare tutto all’aria con l’errore nel decimo scambio: Kukushkin ringrazia e si porta a casa la prima frazione.

E la strada sembra in enorme discesa per il kazako, che approfitta del momento di visibile confusione del suo avversario per tentare la fuga anche nella seconda frazione, con il break nel terzo gioco. Partita finita? Non sia mai. Perché d’improvviso Kecmanovic viene colto dalla briosità dei suoi 22 anni e trova il controbreak nell’ottavo gioco. Poco dopo, nel decimo, si gioca il game più lungo e combattuto della partita: il serbo spinge all’impazzata, mentre Kukushkin pare aver perso la lucidità che lo aveva contraddistinto nella prima ora e mezza di gara. Gli scambi sono combattuti, ma alla lunga è Kecmanovic ad avere la meglio, strappando il set alla quinta possibilità. Il kazako rimane scosso e subisce in apertura il break anche nella terza frazione; la ferita si rimargina solo sul 3-1, dopo una striscia di sei giochi a zero per il serbo. 

Kukushkin però non è un tipo da arrendersi facilmente. A partita che pare ampiamente chiusa, con il suo avversario che può giocarsi al servizio due palle match, si reinventa per l’ennesima volta e spingendo con i suoi colpi piatti riesce a rimettere la partita in equilibrio all’ultimo respiro, dando un colpo bello forte all’autostima del serbo che si prende anche un medical time out, sia per un po’ di crampi che per spezzare un minimo il ritmo. Si va al tie-break con l’inerzia che sembra cambiata a favore del kazako. Il gioco decisivo meriterebbe un capitolo a parte.

Il primo ad avere un match point a disposizione è Kecmanovic, che sul 5 pari vince uno scambio durissimo, ma poi sul suo servizio spreca il vincente decisivo mandando lungo il dritto. È il turno di Kukushkin per provare ad archiviare la pratica, ma il serbo, con le energie al lumicino, trova la lucidità per mettere in campo dei grandi colpi per quattro volte, di cui due sul servizio avversario. Ma un rovescio fuori dal campo mette Kecmanovic ancora in posizione di difesa: non può nulla sul secondo montante di dritto dell’avversario, che si abbandona sul cemento di Madrid letteralmente stremato.

Partita da 258 scambi giocati, con il kazako leggermente in avanti per due sole lunghezze (128-130) e diciotto giochi a testa vinti; Kecmanovic rimpiangerà le 11 palle break non sfruttate e soprattutto i quattro match point avuti sulla sua racchetta che pesano come un macigno nella storia di questa partita.

Foto: LaPresse