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Sci Alpino

Sci alpino, anche Vlhova e Robinson rinunciano a Lech/Zuers: il parallelo è già un flop

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Il parallelo di Lech/Zuers, unico in programma quest’inverno Olimpiadi a parte, potrebbe essere (e probabilmente sarà) la gara più snobbata della stagione di Coppa del Mondo. A seguito delle rinunce dei giorni scorsi di Goggia, Brignone e Shiffrin si aggiungono alla lista altri due pezzi da novanta come la neozelandese Alice Robinson e la vincitrice dell’edizione dello scorso anno, nonché detentrice del globo di cristallo Petra Vlhova.

Dopo la minaccia di boicottaggio del team svizzero ed il rischio cancellazione per scarsezza di neve, ora ci pensano le regine del circus a dare una mazzata emblematica alla disciplina. Il parallelo, che inizialmente venne introdotto con l’obiettivo di spettacolarizzare lo sci alpino attraverso un format accattivante, nel giro di pochi anni ha suscitato le perplessità di addetti ai lavori e tifosi, che ora invocano a gran voce un ritorno al passato.

Invece di puntare su un rinnovamento della combinata alpina, spesso e volentieri monopolizzata dagli specialisti delle discipline tecniche, gli alti ranghi della Federazione hanno preferito investire sulle sfide uno contro uno, dapprima relegate al ruolo di semplici manifestazioni semi-folcloristiche come il parallelo di Natale. La scelta si sta rivelando a dir poco fallimentare.

Regole inique e soggette a molteplici cambiamenti nel corso degli ultimi anni lasciano insoddisfatti atleti e appassionati, ed ecco che nonostante l’appuntamento di Lech/Zuers rappresenti l’unica gara femminile nell’arco di ventisette giorni, le defezioni continuano a sommarsi man mano che ci si avvicina all’evento.

Nello specifico, Petra Vlhova ha deciso di puntare forte sugli slalom di Levi del prossimo weekend, mentre Alice Robinson è volata a Killington per preparare il gigante di fine mese. Anche sul fronte maschile non mancano i forfait, con il leader di Coppa del Mondo Odermatt ed il rientrante Aleksander Aamodt Kilde già certi di non partecipare.

A questo punto sorge spontaneo augurarsi che le criticità e le defezioni relative al parallelo inducano chi di dovere a porsi seri interrogativi sul futuro della disciplina, anche perché è sempre più difficile continuare nascondere la polvere sotto al tappeto. A detta di molti, meglio spendere energie e budget per valorizzare al massimo le gare che hanno fatto la storia dello sci alpino, piuttosto che investire su un format recentissimo e pieno di lacune.

Foto: Lapresse