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Formula 1

F1, Mattia Binotto: “Ferrari sotto le aspettative? No, difficile per l’usura gomme: i piloti non dovevano spingere”

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La Ferrari non può ritenersi soddisfatta per i risultati ottenuti nel GP del Qatar 2021, terzultima tappa del Mondiale F1 andata in scena sul circuito di Losail. Le due Rosse si sono rese protagoniste di una prestazione anonima, non riuscendo mai a essere protagoniste su questa nuova pista per la massima categoria automobilistica. Carlos Sainz si è dovuto accontentare del settimo posto appena davanti al compagno di squadra Charles Leclerc. La Scuderia di Maranello può però guardare al bicchiere mezzo pieno, perché ha allungato sulla McLaren nella lotta per il terzo posto nella classifica costruttori: il Cavallino Rampante vanta infatti 39,5 punti di vantaggio quando mancano due prove al termine della stagione.

Il team principal Mattia Binotto ha analizzato la prestazione della Ferrari ai microfoni di Sky Sport F1: “Non al di sotto delle aspettative, sapevamo che era difficile per l’usura delle gomme, come in Francia. Ai piloti abbiamo chiesto di non spingere, loro si sono trattenuti alla guida e non hanno mai spinto, se non a dieci giri dal termine. Questa strategia ha funzionato, perché altri hanno spinto quando non serviva e hanno forato. La squadra ha saputo gestire il problema di usura gomme e questo è l’aspetto positivo“.

L’ingegnere ha proseguito: “Vedo affidabilità, gestione di pista, gestione di gomme e una bella gara dei piloti, ora manca una macchina veloce per competere per risultati migliori“. A Mattia Binotto è stato chiesto se non si poteva sostituire il motore a Charles Leclerc: “Era ininfluente introdurre un nuovo motore, il nostro motore è affidabile e non degrada di prestazioni col passare dei chilometri, anzi se lo avesse cambiato oggi non avrebbe fatto ottavo“.

In vista del prossimo Gran Premio in Arabia Saudita, su un nuovo circuito: “Sarà una pista molto veloce, si girerà anche con basso carico aerodinamico e ci saranno velocità di punte elevate. Sarà una pista difficile da interpretare e diversa, siamo curiosi di andarci“.

Florent Gooden – LPS