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Formula 1

F1, Leo Turrini: “Preoccupato per la Ferrari, anche per il 2022. Problema aerodinamica, meglio il motore”

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L’attesa non è finita. La Ferrari e tutti i suoi tifosi aspettavano un segnale chiaro dal finale di questa stagione e in particolare dal GP del Messico, indicato dallo staff della Rossa come favorevole potenzialmente alle caratteristiche del team di Maranello. Invece la Rossa si è dovuta accontentare del quinto e sesto posto e il sentimento diffuso, anche fra gli addetti ai lavori, è indubbiamente la delusione.

Fra questi anche il giornalista e commentatore Sky Leo Turrini che parte dall’unico aspetto positivo del week end messicano per esprimere tutta la sua preoccupazione. “Di buono c’è che la Ferrari per la prima volta dall’inizio della stagione è in vantaggio sulla McLaren per la conquista di quello che era stato fissato come l’obiettivo di inizio stagione, la conquista del terzo posto nella classifica costruttori. Mancano quattro GP alla fine e c’è un vantaggio da gestire. Per il resto la situazione è piuttosto deprimente. Mercedes e Red Bull hanno ancora un vantaggio enorme e la Ferrari è stata costretta a mangiare la polvere anche della Alpha Tauri, con tutto il rispetto per il team di Faenza che stava facendo molto bene. E’ stata una gara per certi versi deludente anche perché c’era una discreta attesa attorno alla squadra di Maranello”.

Il problema è il presente ma soprattutto il futuro della Ferrari.Dall’inizio dell’anno non si fa che parlare del 2022 – prosegue Turrini – ma non riesco a cogliere i segnali che certifichino un calo della distanza dalle due squadre leader del Mondiale. A Maranello dicono chiaramente che sapevano già che non sarebbero stati competitivi fino alla fine di questa stagione ma un piccolo trend di crescita si è visto ad un certo punto della stagione, salvo poi brusche frenate come quella messicana”.

Un’attesa che rischia di diventare febbrile in vista della prossima stagione. “La Ferrari non vince il Mondiale da 14 anni, non vince la classifica dei costruttori da 13 e, quello che fa più male, non vince un Gran Premio ormai da due anni – dichiara secco Leo Turrini – è normale che il prossimo anno con questo cambio di regolamento che teoricamente dovrebbe favorire la Rossa, ci sarà un’attesa e una pressione sulla squadra che non sarà semplice da gestire. Serviranno nervi saldi e molta determinazione. Penso solo a cosa potrebbe essere Imola, il quarto GP della stagione, il primo appuntamento in Europa con una Ferrari che nelle prime tre gare lanciasse qualche segnale chiaro di risalita. Dove sta il problema? Nell’aerodinamica. Il gap di potenza clamoroso che c’era rispetto a Mercedes e Red Bull lo scorso anno è stato lentamente colmato ma se non si riesce a raggiungere il livello di efficacia aerodinamica dei due team di cui sopra saremo di nuovo da capo. E’ lì che si gioca la partita, non certo, ad esempio, sui piloti. Leclerc ha dimostrato di essere uno dei top driver della Formula1 e su questo c’è poco da discutere e sono convinto che Sainz sia diventato nell’arco della stagione il miglior secondo pilota dei team più importanti, è meglio di Bottas e secondo me anche meglio dio Perez per cui i driver sono quelli giusti: gli va data la macchina giusta e, a quel punto, loro potranno fare sognare tutti i tifosi della Ferrari”.

Foto Lapresse