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Artistica
Ginnastica artistica, l’Italia si lancia verso le Olimpiadi 2024: si possono qualificare 2 squadre! Donne ai vertici e specialisti top
L’Italia della ginnastica artistica ha trovato la sua nuova grande dimensione a livello internazionale e ormai può essere annoverata tra i grandi punti di riferimento della Polvere di Magnesio. Una crescita esponenziale avvenuta negli ultimi anni con grande lavoro, sublimata dagli eccellenti risultati ottenuti ai Mondiali 2021, fanno ben sperare per il prossimo futuro. Nell’ottica di un’analisi completa va chiaramente detto che a Kitakyushu (Giappone) mancavano alcuni big, i quali hanno deciso di riposarsi dopo le Olimpiadi di Tokyo 2020, ma questo non sminuisce la caratura tecnica della nostra Nazionale. Ci portiamo a casa quattro medaglie e il terzo posto nel medagliere (migliori risultati degli ultimi 108 anni), ma soprattutto guardiamo con fiducia ai prossimi eventi.
L’obiettivo è quello di qualificare entrambe le squadre alle Olimpiadi di Parigi 2024, dove tra l’altro le formazioni torneranno a essere composte da 5 elementi. L’ultima volta in cui riuscimmo nell’impresa fu a Londra 2012, poi la selezione maschile ha fallito: malamente nel 2015 (il punto più basso dell’artistica contemporanea alle nostre latitudini), per una manciata di decimi nel 2019. Proprio il flop di Glasgow rappresenta la svolta del settore, che da quel momento è risorto in maniera perentoria e che adesso è decisamente in movimento. Vantiamo una sfilza di individualisti di livello planetario: Marco Lodadio e Salvatore Maresca agli anelli, Carlo Macchini alla sbarra, Nicola Bartolini al corpo libero (ma anche alla tavola), Edoardo De Rosa al cavallo con maniglie, Thomas Grasso al volteggio. Oltre ad all-arounder come Ludovico Edalli, Nicolò Mozzato, Stefano Patron e tanti altri prospetti di notevole interesse.
La squadra si è definitivamente formata, il gruppo si è compattato ed è molto affiatato, c’è complicità e si è costruito quello spogliatoio necessario per fare risultato. Tra i Mondiali 2022 e 2023 si dovrà inseguire il sogno a cinque cerchi: i grandi specialisti dovranno aggiungere qualche esercizio su attrezzi a loro meno congeniali, proprio per dare manforte alla squadra (è l’unico modo per portare cinque atleti alla rassegna a cinque cerchi). La missione era stata mancata per un soffio a Stoccarda 2019 e gli azzurri non erano ancora così ai vertici, questa volta ci sono tutti i mezzi per tagliare il traguardo e poi sognare in grande a Parigi.
Sul fronte femminile possiamo contare sulle Fate (bronzo iridato due anni fa: Giorgia Villa, Asia D’Amato, Alice D’Amato, Elisa Iorio, Martina Maggio, Desiree Carofiglio), sulla sempre eterna Vanessa Ferrari e su attesi rinforzi (leggasi Angela Andreoli e compagne, che passeranno tra le seniores nel 2022). La formazione del DT Enrico Casella non dovrebbe avere particolari problemi a rientrare tra le qualificate alle Olimpiadi, gli obiettivi in questo caso sono più elevati e si chiamano medaglia nel team event (tra le tante cose): la gara regina, quella che premia un intero movimento, fondata più sulle capacità di alcune generaliste che sulle specialiste. L‘Italia è ai vertici e vuole restarci ancora a lungo, i Mondiali 2021 rappresentano un trampolino di lancio verso un futuro che si auspica radioso.
Foto: Lapresse