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ATP Vienna, Sinner vs Opelka. Nessun precedente. Perché l’americano darà fastidio all’azzurro

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Jannik Sinner è ancora in corsa per le ATP Finals di Torino. Il ragazzo di Sesto Pusteria è stato inarrestabile nel torneo di Anversa, spazzando via tutta la concorrenza sul cemento indoor belga e rimettendosi in gioco per entrare a far parte degli otto che si giocheranno il torneo di fine anno. Da domani l’azzurro comincia il suo cammino nel 500 di Vienna, in un tabellone che vede ai nastri di partenza tutti i suoi avversari per il Master piemontese. Per Jannik il sorteggio non è però stato clemente, visto che incrocerà la racchetta con lo statunitense Reilly Opelka.

Il tennista del Michigan quest’anno è riuscito a fare un ulteriore passo in avanti, riscrivendo in buona parte i suoi migliori risultati: tra agosto e settembre è riuscito a disputare la prima finale Masters1000 della sua carriera a Toronto, venendo battuto da Daniil Medvedev ma togliendosi lo sfizio di sotterrare di ace Stefanos Tsitsipas, e confermandosi in parte anche agli US Open, raggiungendo gli ottavi di finale.

Dall’alto dei suoi 211 centimetri, che lo rendono il tennista più alto della storia assieme ad Ivo Karlovic, Opelka rientra a pieno titolo nel novero dei big server, categoria di giocatori con cui Sinner non è ancora riuscito ad esprimersi appieno e a calcolare quale sia l’atteggiamento giusto da tenere contro avversari del genere, che a furia di servizi vincenti non ti danno minimamente ritmo.

Tra Jannik Sinner e Reilly Opelka non esistono precedenti, almeno in cui giocano l’uno contro l’altro. Meno di tre mesi fa i due si spalleggiavano nel torneo di doppio ad Atlanta, vincendo il torneo battendo in finale Steve Johnson e Jordan Thompson. Quattro partite disputate fianco a fianco possono aver rivelato qualche aspetto tecnico all’azzurro, ma c’è da dire che vale anche il contrario.

Ci sarà bisogno di una grande partita in risposta da parte del numero 11 al mondo, come fatto in tutta la settimana ad Anversa. Certo, sul cemento belga non ha affrontato un servebot, ma Sinner ha impressionato per la sua qualità di mettere pressione sulla battuta avversaria. Se riuscisse a farlo anche contro il gigante statunitense, le possibilità di continuare il proprio cammino in Austria aumenterebbero esponenzialmente.

Foto: Olycom